FOLLONICA – “Per un comune il piano strutturale e il piano operativo (ex regolamento urbanistico) sono due strumenti importantissimi perché il primo delinea le scelte strategiche di sviluppo in campo urbanistico stabilendo gli indirizzi per la futura gestione del territorio comunale, mentre il secondo mette nero su bianco quegli indirizzi decidendo dove, come e quanto si può costruire”, scrive, in una nota, il consigliere di minoranza Massimo Di Giacinto.
“In sintesi, e per chiarire meglio il concetto – prosegue -, il piano strutturale è la cornice dentro la quale con il piano operativo si dettaglia e regola l’edificabilità dei suoli.
A Follonica però c’è un problema di non poco conto: il regolamento urbanistico è scaduto dal 13 luglio 2016 nella totale e colpevole indifferenza del sindaco e assessore all’urbanistica Andrea Benini che avrebbe dovuto elaborare e predisporre il nuovo strumento per evitare il blocco dell’attività edilizia con le gravi ripercussioni che in questi anni, inevitabilmente, hanno subìto le imprese, i lavoratori e i professionisti del settore.
Poi il sindaco e assessore all’urbanistica Benini, insieme ai suoi compagni, si sono miracolosamente svegliati e hanno convocato un consiglio comunale l’11 novembre del 2019 che “finalmente” ha avviato il procedimento di formazione della variante al piano strutturale e la contestuale redazione del piano operativo. Ma ad oggi tutto tace e nulla si sa sullo stato dell’arte.
Forse si preferiscono, come si sono preferite, le varianti al regolamento urbanistico rispetto a una programmazione seria che solo il piano operativo può garantire? Sembra proprio di si, purtroppo. A Follonica senza la revisione del piano strutturale e la stesura del nuovo piano operativo si può fare solo manutenzione ordinaria e straordinaria, niente concessioni edilizie né opere strategiche di espansione, al massimo piccoli ampliamenti o il completamento delle lottizzazioni già autorizzate.
L’inerzia del sindaco e assessore all’urbanistica Benini ha provocato il crollo dell’edilizia e il blocco di Follonica, la mortificazione di chi vorrebbe costruire la propria casa e di chi è costretto a andare ad abitare nei paesi vicini. E non solo: niente concessioni edilizie significa, per il comune, il crollo delle entrate da tutti gli oneri edificatori.
E’ arrivato il momento di dare alla nostra città, prima che sia troppo tardi, un piano operativo snello, chiaro, trasparente, equo di facile e semplice consultazione. Lo strumento non deve dare modo di essere interpretato, ma deve semplicemente essere applicato in modo imparziale per tutti quelli che legittimamente chiedono concessioni, chiedono di operare, chiedono di fare impresa.
Benini e i suoi ne saranno capaci? Ho qualche dubbio”, conclude.