CIVITELLA PAGANICO – «Nella scuola secondaria di primo grado di Paganico, come pure in quella di Arcille, quest’anno scolastico è stato adottato il modello Dada (Didattica degli ambienti di apprendimento), un modello condiviso con le famiglie che comporta la rotazione degli alunni da un’aula all’altra. Tutto questo, però avviene nel massimo rispetto delle norme antiCovid» a dirlo in risposta ad una madre che ieri ci aveva scritto criticando alcune scelte della scuola, è Cristiano Lena dirigente scolastico istituto comprensivo Civitella Paganico.
leggi anche
«Ogni aula viene areata e sanificata grazie allo scrupoloso lavoro portato avanti dai collaboratori scolastici (cinque nel plesso della secondaria dove sono presenti sei gruppi classi). Se quindi il contagio fosse dovuto a questa modalità didattica, non si sarebbe verificato alcun caso nella scuola primaria di Paganico, o nella primaria di Arcille o alla secondaria di Cinigiano, dove c’è una didattica tradizionale (ossia permane il modello classe/aula)».
«Mi preme specificare che il primo caso è stato accertato lunedì 25 e il secondo martedì 26. Infatti, da mercoledì scorso 27 gennaio alla scuola secondaria di I grado di Paganico è stata attivata la didattica a distanza, come indicato nell’apposito decreto che ho pubblicato sul sito della scuola, in seguito alle comunicazioni intercorse con la Asl. Non mi sembra che da qualche parte sia scritto che la scuola sia stata chiusa. Così come non è chiusa la scuola primaria, per la quale è stata attivata la DaD a partire da lunedì 25» prosegue il preside.
«L’Istituto comprensivo Civitella Paganico ha cercato sempre di rispondere in modo tempestivo alle necessità verificatesi per via dei contagi da Covid: nei mesi scorsi è stato necessario attivare la DaD anche per il plesso della scuola primaria di Arcille e per la scuola secondaria di primo grado di Cinigiano, e in nessun caso gli alunni hanno perso un solo giorno di lezione».
«Gli studenti che frequentano l’Istituto sono assolutamente responsabili e consapevoli dei comportamenti da adottare: indossano regolarmente la mascherina, seguono le indicazioni dei docenti, igienizzano le mani e gli eventuali supporti informatici che utilizzano. Se in questi giorni si sono verificati contagi, questi non sono avvenuti a scuola, semmai all’esterno».
«La signora che ha voluto rivolgersi a voi, inizialmente aveva scritto nella chat dei genitori che aveva ”appena inviato una mail al provveditore perché visti i cambi di classe se la scuola non provvede a richiedere i tamponi per tutto l’istituto io non la faccio rientrare”; poi mi aveva scritto tramite la mail della scuola che “vista la situazione verificata all’interno dell’istituto, con contagi covid, e visto i continui spostamenti di aula effettuati quotidianamente, le comunico che non farò rientrare mia figlia in presenza a scuola se non verranno fatti i tamponi a tutti gli alunni di tutte le classi prima della riapertura”» continua il dirigente scolastico.
«Ora, premettendo che non ho affatto apprezzato il tono minatorio e ricattatorio dei messaggi, mi sono premurato di rispondere ricordando che la richiesta dei tamponi viene predisposta dalla ASL sulla base dei dati medico scientifici, non è predisposta di imperio dal Dirigente Scolastico”. Inoltre, ho fatto presente che, “nonostante il modello scolastico previsto alla secondaria di I grado preveda la presenza di aule/ambienti, quindi con rotazione delle classi, le stesse vengono sanificate ed areate ad ogni cambio di classe, nel rispetto delle norme antiCovid previste”. Infine, ho specificato che “la mancata frequenza della figlia, qualora non determinata da motivi di salute documentati, rischia di inficiare la validità dell’anno scolastico”. A questo punto, dato che la mamma in questione ha preferito rivolgersi ai media, colgo l’occasione per rispondere alla stessa utilizzando lo stesso canale».