GROSSETO – «Nei giorni scorsi è emerso che la Tirrenica, o meglio, come noi preferiamo dire, “la messa in sicurezza dell’Aurelia”, non è nelle grazie di questo Governo. Non è una novità per la Maremma essere dimenticata da Roma, e le responsabilità di questa superficialità sono certamente da imputarsi a chi, maggioranza e opposizione, rappresenta evidentemente non troppo bene il nostro territorio a livello nazionale», dichiara Sinistra italiana in una nota.
«Ma crediamo – prosegue la nota – che il problema non sia solo questo. Il problema è anche nell’incapacità di una parte delle istituzioni, della politica e della rappresentanza socio-economica del territorio di sganciarsi da interessi di parte che fino ad oggi non hanno portato da nessuna parte.
È già qualche anno ormai che Anas ha presentato due idee progettuali per la messa in sicurezza. La prima è un adeguamento totale dell’attuale Aurelia eliminando gli incroci a raso e con nuove corsie di accelerazione e decelerazione. Per una gran parte si potrebbe viaggiare fino a 130 km/h e per pochi Km, vicino ad Albinia, a 110. Insomma, a nostro avviso, la soluzione ideale: poco impattante e poco costoso.
E poi c’è la seconda, quella per la quale servono più risorse, più tempo di realizzazione e molto territorio da consumare: questa ipotesi contempla la mega variante che dovrebbe aggirare l’abitato di Albinia verso l’entroterra con un inutile dispendio di risorse pubbliche, la devastazione del territorio in aperta campagna, e la definitiva chiusura del centro abitato tra orrende infrastrutture. Una mega colata di cemento che distruggerebbe la zona del giunzione ed il suo paesaggio, una delle zone della Maremma dove negli anni, oltre all’agricoltura, si sono sviluppate molte attività agrituristiche.
Il tutto, in teoria, per risparmiare forse un paio di minuti su un tratto di 10 km. Con una spesa pubblica di oltre 100 milioni di euro in più.
Qual è la soluzione migliore? Ebbene ad oggi la maggior parte della politica locale, delle istituzioni, non ha ancora fatto una scelta. O, se lo ha fatto, si guarda bene dall’esprimerla. Questo atteggiamento dimostra la debolezza del nostro territorio che di fronte ad un tema importante non discute nel merito e nel merito non prende posizione.
Noi in questi anni abbiamo provato ad informare, sensibilizzare e ad esprimere la nostra opinione. Sarebbe ora che tutti i soggetti locali facessero lo stesso”, conclude la nota di Sinistra italiana.