GROSSETO – Nel giorno dell’inaugurazione del Tempio Crematorio di Grosseto, le riflessioni di Monsignor Rodolfo Cetoloni.
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Nella circostanza della inaugurazione ufficiale del crematorio di Grosseto, presso il cimitero comunale di Sterpeto, avverto il bisogno di offrire questa riflessione.
Quello del crematorio è un servizio pubblico di cui, in questo ultimo anno, si è percepita più chiara l’opportunità, non solo per il nostro territorio, ma anche per aiutare realtà cimiteriali sovraccariche e in difficoltà.
I nostri defunti meritano davvero tanto rispetto e dignitosa presa in cura delle loro salme, che i parenti affidano ai vari operatori cimiteriali, alle agenzie funebri e agli uffici a ciò delegati.
Per la Chiesa e la fede cristiana la linea più consona resta quella della inumazione nel cimitero (là dove i nostri morti riposano in attesa della resurrezione), ma anche la cremazione è accettata ed è opportuno fare tutto il possibile perché sia vissuta con la dovuta sacralità e l’accompagnamento della fede.
Circa la conservazione delle ceneri è bene ricordare che le indicazioni di regola sono che essa avvenga in un luogo sacro a ciò preposto: cimitero e altra struttura dedicata.
Il momento di oggi è un’occasione per esprimere stima a coloro (agenzie funebri, uffici comunali, Asl, operatori dei cimiteri e del crematorio) ai quali, per alcuni servizi, vengono affidati i resti mortali dei nostri cari. E’ anche occasione di ricordarsi tutti del valore umano e cristiano di cui essi si occupano.
Un lavoro serio e delicato, il loro, che coinvolge i sentimenti più profondi della propria sensibilità umana.
+Rodolfo, vescovo