GROSSETO – C’è il falso addetto della compagnia del gas o dell’acqua, come il finto carabiniere, c’è chi si spaccia per il direttore della banca e chiede conto corrente codici di accesso, c’è chi propone un’assicurazione a prezzi stracciati e chi vende un bene che costerebbe molto di più. Sono tante le truffe, non solo on line, di cui sono vittima, sempre più spesso cittadini, non solo anziani.
Nel 2020 poi, causa anche la pandemia, le truffe sono aumentate in modo esponenziale. Si è passati dalle 693 del 2019 (518 delle quali denunciate ai carabinieri), alle 795 del 2020 (733 delle quali denunciate agli uomini dell’Arma). Di queste nel 2019 sono state 207 quelle di cui si è scoperto i responsabili (112 scoperti dai carabinieri) e nel 2020 delle 235 di cui i responsabili sono stati denunciato 144 sono state scoperte dai carabinieri.
Anche per questo aumento i carabinieri hanno deciso di dare delle linee guida, stilare una sorta di vademecum sulle struffe più comune, con la speranza che, conoscendole, sia meno difficile caderne vittima.
Spesso le più frequenti sono infatti le più banali, semplici. Insomma, perlopiù dietro non ci sono grandi menti criminali.
Acquisti on line
Una truffa frequente è quella di mettere in vendita oggetti su vari siti di annunci on line, sui siti di vendita tra privati, come avvenuto da poco proprio con l’acquisto di un trattore.
Viene fatta una “semina” di annunci su diversi account e siti di scambio e si mette in vendita un oggetto che avrebbe un valore molto maggiore così da far pensare ad un affare. Gli annunci on line hanno poi il vantaggio di essere di facile cancellazione. In genere nei primi tempi il venditore prende tempo per giustificare il mancato arivo dell’oggetto, poi sparisce. Come spariscono i soldi versati su una prepagata.
Falsi addetti alle utenze e servizi
Una figura che va molto tra i truffatori è quella dei falsi addetti del gas o dell’Enel o dell’Aqceudotto del Fiora. O ancora un finto verificatore del Comune (a volte persino un sedicente appartenente alle forze dell’ordine). La persona chiede di entrare in casa con le scuse più disparate: la verifica di una bolletta, una perdita nella conduttura. A volte chiedono soldi per regolarizzare la situazione, altre fanno richieste assurde tipo “metta soldi e oro in frigo perché le esalazioni non li danneggino” da qui poi per loro è facile far sparire tutto. Il consiglio è di non far mai entrare nessuno in casa, qualunque tesserino o pettorina sfoggi, e magari chiamare il 112. Anche perché una truffa potrebbe poi tramutarsi in una rapina con conseguenze anche violente.
La finta assicurazione
È già successo a molti: una chiamata al telefono, un messaggino sul cellulare, un’offerta molto (troppo) vantaggiosa per un’assicurazione auto o personale. Per accettare basta fare subito un bonifico, poi arriveranno a casa i fogli da firmare. Inutile dire che poi non arriva nulla. Come si dice? Ah sì: nessuno regala nulla. Diffidare di chi dice di farlo.
Finti promotori finanziari
Capita di venir contattati da presunti promotori finanziari che propongono guadagni stratosferici: «Tu mi dai mille euro che io investo e in pochi giorni te ne ridò 2 mila» il miraggio di un guadagno facile e senza rischi fa abbassare la guardia ai più. Anche in questo caso diffidate, e se la persona si spaccia per un consulente legato ad una banca o ad un’agenzia contatte la banca o l’agenzia stessa. Fateci caso: difficilmente le cifre sono altissime. Nessuno chiede 50 mila euro. Intanto perché non tutti li hanno, e poi perché per cifre alta la gente ci pensa di più. In genere sono cifre che i più possono reperire facilmente (qualcuno chiede semplicemente quanto c’è in casa o quanto può essere ritirato al bancomat in giornata: sanno che se lasciano alla vittima il tempo di pensarci e di parlarne magari con un familiare potrebbe ripensarci; per questo si accontentano di meno se necessario. Diffidate di chi ha fretta).
Truffa telefonica dalla finta banca
Un po’ più complessa la truffa che chiede di verificare l’account bancario. In questo caso le modalità sono due: l’addetto all’utenza che afferma ci sia una bolletta non saldata e chiede i codici della banca (è successo di recente a Massa Marittima); o il finto direttore della banca stessa che afferma come ci siano stati movimenti sospetti sul conto e chiede i codici per bloccare tutto. A volte, in caso ci sia un messaggio che in caso di movimenti la banca manda sul cellulare, il truffatore chiede anche di leggere il codice arrivato per sms. Anche in questo caso sappiate che nessuno dalla banca vi chiama per chiedere le vostre password. Se temete una triuffa recatevi personalmente in banca, o, anche in questo caso, chiamate il 112.
Finto incidente
La botta c’è stata, avete sentito il colpo, ma non capite da dove sia spuntata quella persona stesa a terra dietro la vostra auto. La truffatrice (in genere una donna) vi chiederà dei soldi per chiudere lì la questione. In realtà la botta è stata data spesso con un sasso o altro, e la donna stesa a terra non è stata neppure toccata dalla vostra auto. In alcuni casi la donna affermerà che le avete rotto il rolex nell’urto e vi chiederà varie migliaia di euro. Anche in questo caso non pagate nulla e chiamate i carabinieri (si tratta di una variante dela vecchia truffa dello specchietto).
Il finto corriere
«Signora ho portato il pacco ordinato da suo figlio/nipote/marito. C’è da pagare il prezzo» in realtà la scatola è vuota, e si è pagato per nulla. A volte, vedendo che la vittima è poco convinta, il truffatore chiama, al telefono, il proprio gancio che si spaccia per il parente della vittima e chiede di pagare. Non vi fate passare nessuno al telefono. Se proprio volete chiamatelo voi, dal vostro cellulare. Meglio ancora dite al corriere di ripassare. Ormai le cose che si comprano on line sono quasi sempre già pagate quando arrivano.
Truffe Covid
In provincia di Grosseto sono meno diffuse, ma in tante altre province sono andate alla grande. Sono le truffe legate al covid. Offerte di cure, vaccini e in un primo momento anche la consegna di mascherine a domicilio, tutte scuse per entrare nell’appartamento e approfittare della distrazione del padrone di casa per rubare quanto più possibile. Le mascherine? Fatevele lasciare nella cassetta della posta. Le cure e i vaccini invece la Asl non li porta a domicilio.
Finto incidente senza assicurazione
È vecchissimo ma qualcuno ancora ci casca. Il finto incidente di un familiare caro, che però era senza assicurazione. Rischia la galera, e servono soldi per saldare la situazione. A volte a telefonare è un presunto carabiniere che manderà un avvocato a prendere i soldi. A volte arrivano a far attaccare il telefono fisso (in realtà dall’altro lato la linea resta aperta) e a far richiamare la caserma. Ovvimante risponderà sempre il truffatore visto che il telefono non è mai stato attaccato e la linea interrotta. Se non riuscite a telefonare avvertite un vicino e fate chiamare un familiare o le forze dell’ordine.
Sesso on line
La ragazza è bella e interessata. La richiesta di amicizia arriva dai social. Poi l’invito a fare sesso. Il malaugurato non sa che lei ha attivato la telecamera e lo sta riprendendo per poi ricattarlo con la minaccia di inviare il video a tutti is uoi contatti, compresi moglie, figli e datore di lavoro. Ora, senza minare la stima in voi stessi e nella vostra capacità attrattiva, ma vi pare possibile che una ragazza così non veda l’ora di vedervi nudi attraverso uno schermo del pc? E se proprio non potete resistere almeno non riprendetevi in volto ed evitate di dire il vostro nome e cognome.
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Valutate bene la situazione, guardate tra gli amici che ha: se dice di essere di Pancole perché ha solo 30 amici, tutti uomi e perlopiù indiani? Le foto che ha postato vi paiono compatibili con l’ambiente e il contesto in cui vivrebbe? Una truffa alternativa è invece la richiesta di soldi in cambio di video hard.video che poi non arriveranno mai.
Il consiglio dei carabinieri intanto è di no far entrare nessuno in casa, mai, e di chiamare il 112 in caso di dubbio. Infine, aggiungiamo noi, se vi ricattano on pagate. Se capiscono che siete disposti a farlo continueranno a chiedere soldi, e non è detto che quel video non fnisca ugualmente a chi non deve vederlo la prima volta che non pagherete. Denunciate piuttosto subito la situazione ai carabinieri (nella foto il colonnello Matteo Orefice).