FIRENZE – 273 persone con disabilità, in larga parte giovani, potranno realizzare i loro progetti di autonomia nel lavoro, nello studio, nella formazione o in altre attività quotidiane: sono state infatti approvate le graduatorie dei bandi di “In Aut”, il programma regionale per la vita autonoma e indipendente delle persone con disabilità.
Grazie a questo intervento ciascun destinatario riceverà un contributo mensile fino a 1.800 euro, che serviranno in gran parte per la copertura dei costi relativi all’assistente personale e poi per le altre spese connesse al percorso di autonomia.
Sono state 591 le domande complessivamente presentate alle Società della salute e Zone distretto della Toscana: tra queste 273 sono quelle che hanno ottenuto il finanziamento. Gran parte dei destinatari del contributo ha meno di 40 anni: il bando infatti prevedeva infatti una premialità per i giovani che presentavano la domanda. E proprio per promuovere percorsi di autonomia e vita indipendente dei giovani il bando è stato promosso nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione per l’autonomia dei giovani.
Ogni progetto avrà una durata tra i 6 mesi e i 12, e sarà finalizzato allo svolgimento di percorsi universitari e di formazione, di start up di impresa o lavoro autonomo, al sostegno di percorsi genitoriali, alla fuoriuscita dal nucleo familiare di origine con il supporto a percorsi di housing e cohousing, all’accompagnamento per lo svolgimento di attività sportive e altro.
“In aut” avrà durata triennale, quindi il bando verrà riproposto anche nel 2021 e 2022: il budget complessivo del progetto, che nasce da un fondo nazionale per la non autosufficienza, è di circa 10 milioni di euro.
“Il progetto “In Aut” – commenta l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – potrà permettere un miglioramento della qualità di vita di tante persone con disabilità, seguendo le loro aspirazioni e offrendo una risposta personalizzata e integrata. La partecipazione che si è avuta a questi primi bandi dimostra quanto sia importante poter intervenire in quest’ambito con interventi che consentano una reale parità di opportunità. Mi piace anche sottolineare la scelta, in sintonia con Giovanisì, di dare un punteggio aggiuntivo ai giovani per permettere loro di avere un’occasione preziosa per lo studio, il lavoro, la formazione, e per altri ambiti della vita sociale”.
Potevano presentare domanda per “In Aut” persone con disabilità, di età superiore a 18 anni con certificazione di gravità o riconoscimento di una invalidità non inferiore al 100%.
Per accedere al contributo ogni progetto è stato valutato dalla Uvmd (Unità di valutazione multidimensionale per la disabilità) di ciascuna zona-società della salute sia dal punto di vista dei requisiti di ammissibilità e della attribuzione dei punteggi previsti, che dal punto di vista della coerenza complessiva e compatibilità della condizione di salute della persona con un percorso di vita indipendente.