GROSSETO – “Il balletto sull’adeguamento e la messa in sicurezza del tratto di strada tra Rosignano e Tarquinia continua e, stando alle ultime notizie, pare che si stia configurando una nuova e pericolosa battuta di arresto”, scrive, in una nota, Legambiente.
“Dagli atti del Ministero delle Infrastrutture – prosegue l’associazione -, si apprende che il miliardo di euro destinato all’opera non è più nell’elenco trasmesso alla Commissione trasporti della Camera dei Deputati in merito alle opere da commissariare, come stabilito dal decreto Semplificazioni approvato lo scorso luglio.
Non si esclude che, a seguire, venga stilato un secondo elenco. Ma quando e se ciò dovesse accadere, il rischio è che non ci siano più le risorse per l’avvio dei lavori. In buona sostanza, a luglio l’adeguamento era tra le opere prioritarie e adesso è stato inspiegabilmente depennato. La causa pare essere riconducibile ad un problema relativo alla concessione e al mancato raggiungimento di accordi di natura economica con Sat.
Il timore è che questo ostacolo possa far cadere nel dimenticatoio ancora una volta l’annosa questione del tratto di strada toscano, facendo ricadere tutte le conseguenze sui cittadini. Anche Legambiente torna sul tema, rammentando al Governo gli impegni presi e spingendo tutti a mobilitarsi affinché l’adeguamento e la messa in sicurezza non continuino ad essere una costante dimenticata e dimenticabile”.
“Ancora una volta – dichiara Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – apprendiamo che l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’Aurelia nel tratto che va da Rosignano a Tarquinia è stato messo da parte, a dispetto delle richieste dei territori e del tasso mortalità che questa strada ha registrato e continua a registrare.
La Toscana ha necessità di un tratto di strada sicuro, privo di incroci a raso, con carreggiate più ampie e con interventi atti ad eliminare ogni rischio. Tale assunto impossibile da non condividere sembra però essere difficilmente applicabile nei palazzi della politica che oramai da decenni tentenna e che, pur avendo finalmente messo in archivio l’ipotesi autostradale, ancora non riesce a dare avvio ai cantieri. Percorso peraltro ipoteticamente di rapida attuazione, dato quanto previsto dal decreto Semplificazioni.
L’inspiegabile eliminazione di questa opera dall’elenco deve essere immediatamente giustificata dal Governo e dalla Ministra alle infrastrutture e si deve lavorare tutti insieme affinché ogni genere di ostacolo sul percorso verso l’adeguamento e la messa in sicurezza venga eliminato.
Chiediamo inoltre – conclude Gentili – che anche la Regione Toscana solleciti il Governo centrale in tal senso. I cantieri devono essere aperti presto, a partire dai tratti più pericolosi come quello di Capalbio. Il coro deve essere unanime e deve essere mosso solo ed esclusivamente dall’interesse comune: garantire alla Toscana e al Paese un’infrastruttura sicura”.