PORTO ERCOLE – «Più di un mese fa come gruppo politico “Argentario: il Progetto” avevamo interrogato il sindaco, con richiesta di risposta scritta, circa lo stallo amministrativo riguardo il braccio di Porto Ercole (Monte Argentario)», scrive, in una nota, il capogruppo in Consiglio comunale di “Argentario: il progetto” Luigi Scotto.
«Chiedevamo, tra le altre cose, di conoscere quali atti formali avesse messo in atto l’amministrazione nei confronti del progettista e degli altri enti interessati nei dieci mesi intercorsi dall’ultimo parere della soprintendenza – prosegue -. Tutto ciò per far fronte alla esigenza di rapida messa in sicurezza del porto.
Questo perché, dopo le due risposte della Soprintendenza (la prima del 27 novembre 2019, la seconda del 20 gennaio 2020), in cui si riservava di effettuare la valutazione finale una volta approntato il progetto definitivo, il sindaco aveva dichiarato di essersi “subito attivato”. E non solo: aveva altresì dichiarato che “questa amministrazione sta compiendo tutti gli sforzi possibili”.
Peccato però che, dalla consultazione dell’Albo Pretorio, piattaforma dalla quale tutti gli atti dell’amministrazione necessariamente devono passare, risulti che nessun atto formale sia stato fatto in tal senso.
Solo parole al vento e dichiarazioni vuote di contenuto, espresse con l’intento di prendere tempo ed evitare che sulla vicenda cadesse l’occhio attento del nostro gruppo di opposizione.
Eppure la Regione Toscana si era proposta di dare una mano, manifestando la volontà di concorrere, insieme all’amministrazione comunale ed agli altri Enti alla ricerca di soluzioni migliorative, condivise e soprattutto rapide. Come ha reagito l’ Amministrazione Comunale di fronte di queste dimostrazioni di disponibilità?
In 12 mesi di tempo, non ha mai richiesto incontri con gli altri soggetti competenti e non ha nemmeno conferito incarico al progettista per attivarsi, al fine di concordare e predisporre le modifiche ritenute necessarie.
E’ dunque evidente che è solo l’Amministrazione Comunale di Monte Argentario, con la sua colpevole inerzia e totale disinteresse, a frenare la messa in sicurezza del porto di Porto Ercole.
Noi, gruppo politico e cittadini, non ci rassegneremo certo ad allargare le braccia e a rivolgere lo sguardo al cielo, pregando che lo scirocco risparmi Porto Ercole per gli anni a venire.
Pretendiamo una soluzione ultimativa che compete al ruolo e alle prerogative del sindaco – conclude Scotto -, chiamandolo doverosamente alle sue responsabilità».