MAGLIANO IN TOSCANA – “Sulle zone distretto evidentemente avevamo ragione noi comuni della zona meridionale della provincia di Grosseto a voler restare soli e senza una società della salute sopra la testa, ma con noi sindaci a gestire le politiche socio-sanitarie riuniti in una conferenza”.
Così il sindaco di Magliano Diego Cinelli commenta la mozione approvata dal consiglio regionale che chiede di valutare la riduzione delle zone distretto.
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“Non voglio entrare in casa d’altri – commenta Cinelli- ma ricordo bene la battaglia che portò a creare le attuali zone distretto. Credo che far parte di una maxi area, come quella attualmente gestita dal Coeso, avrebbe voluto dire allontanare la struttura dai sindaci e dai cittadini. Avremmo potuto avere dei vantaggi? Questo è difficile dirlo. Di certo possiamo dire che non abbiamo avuto svantaggi ed anche nella gestione dell’emergenza Covid, con quell’autonomia che come zona è stata lasciata alle singole amministrazioni comunali, non si sono registrate problematiche e questa è la dimostrazione che l’essere piccolo non è un male, anzi il ripensamento in Regione da parte del Pd che mette in discussione la riforma voluta dall’attuale vicepresidente Saccardi, la dice lunga sul fatto che il sistema delle aree vaste va rivisto”.
“Io sono d’accordo con la posizione del consigliere regionale Andrea Ulmi – afferma il sindaco di Magliano-. Non lo dico solo perché apparteniamo allo stesso partito, ma perché una sanità che funziona, così come una politica socio-sanitaria efficiente, deve essere vicina ai cittadini. Le Asl dovrebbero tornare alla dimensione almeno provinciale, dove un direttore generale si trova a dialogare con ventotto sindaci che, se hanno bisogno, trovano in lui un interlocutore immediato pronto a risolvere, da Grosseto, la situazione e non un maxi direttore di una maxi Asl che sta ad Arezzo, che non puoi incontrare se non dopo una lunga trafila di anticamera”.
“I bisogni dei cittadini, d’altra parte, vanno soddisfatti subito – conclude – e non persi nei meandri della burocrazia, attraverso quell’autonomia locale che noi ci siamo garantiti con la nostra zona distretto che abbiamo difeso e che oggi, con soddisfazione, vediamo che anche dal Pd viene, evidentemente, rimpianta”.