Il futuro del lavoro è già qui. Nel 2017 poteva ancora sembrarci fantascientifica la previsione della società di consulenza manageriale McKinsey secondo la quale il 49 per cento dei lavori oggi svolti da persone fisiche sarà sostituito dai robot non appena le tecnologie lo consentiranno. Solo tre anni dopo, invece, con la crisi sanitaria a stravolgere le dinamiche lavorative di milioni di persone in tutto il mondo, la cosiddetta quarta rivoluzione industriale appare una realtà concreta. Di fronte a intelligenza artificiale (IA), robotica, Internet delle Cose (IoT), stampa 3D, ingegneria genetica, computer quantistici e altre diavolerie tecnologiche, persino lo smart working che stiamo imparando a conoscere in questi mesi sembra preistoria. E il tutto sta avvenendo ad una tale velocità da lasciarci senza fiato e con la sgradevole sensazione di non essere all’altezza del cambiamento. Per chi è già nel mondo del lavoro la parola d’ordine non può che essere “riqualificarsi”, magari attraverso la formazione a distanza o e-Learning che permette di conciliare studio e lavoro.
Il lavoro del futuro
L’emergenza Covid, secondo gli esperti, non ha fatto altro che accelerare bruscamente un processo che era già in atto, in particolare per quanto riguarda i processi di automazione industriale. In un recente rapporto intitolato Future of jobs 2020, il World Economic Forum traccia le linee generali di un trend con cui dobbiamo tutti fare i conti:
- entro il 2025 i ruoli sempre più routinari caleranno dal 15,4% della forza lavoro al 9% (-6,4%) e le professioni emergenti cresceranno dal 7,8% al 13,5% (+5,7%)
- entro il 2025, 85 milioni di posti di lavoro potrebbero essere sostituiti in seguito a una diversa suddivisione del lavoro tra uomo e macchine
- e potrebbero emergere 97 milioni di nuove professioni più adatte ai nuovi assetti organizzativi aziendali
- il 43% delle aziende prevede di ridurre la propria forza lavoro a causa dell’integrazione di nuove tecnologie nei processi di produzione, il 41% di espandere il proprio utilizzo di contractor esterni e il 34% di necessitare un maggior numero di impiegati per poter gestire e utilizzare al meglio la tecnologia.
- l’84% dei datori di lavoro è destinato a digitalizzare rapidamente i processi di lavoro, compresa una significativa espansione dello smart working, con il potenziale di spostare il 44% della propria forza lavoro per operare a distanza.
Il problema è che, proprio a causa dell’improvvisa accelerazione, si va allargando il gap tra domanda e offerta di nuove abilità, che rappresenta una vera e propria emergenza economica e sociale. Già oggi sono 240mila le persone che le aziende vorrebbero assumere in Italia ma non riescono a trovare perché prive della formazione necessaria. Unioncamere stima che nel nostro paese ci sarà bisogno di 2.5 milioni di occupati in più, mentre il 75% delle aziende italiane dichiara che, per fare fronte alla crisi, metterà in campo azioni di reskilling del personale già presente in azienda.
Non a caso, il World Economic Forum stima che il 50% dei lavoratori dovrà aggiornare le proprie competenze entro i prossimi 5 anni e si calcola che chi vorrà mantenere il proprio impiego e restare competitivo nel mercato del lavoro dovrà aggiornare il 40% delle proprie skill.
La formazione a distanza per trovare lavoro in un mondo che cambia
Per una persona adulta, che già lavora, ha famiglia e magari non ha la fortuna di lavorare in un’azienda lungimirante pronta ad avviare percorsi di riqualificazione professionale, aggiornare le proprie competenze può apparire una sfida impossibile da vincere. La stessa cosa può dirsi per chi vive lontano dalle grandi università e non ha la possibilità di affrontare i costi del trasferimento in un’altra città. Per non parlare della criticità rappresentata dalla distanza che separa le competenze richieste dal mercato con quelle proposte dai programmi scolastici e universitari.
La buona notizia è che, proprio grazie alle nuove tecnologie, la formazione a distanza rappresenta oggi una soluzione all’altezza del compito, tanto da conoscere un vero e proprio boom. Sempre più persone, infatti, giovani o meno, sono attratte dalle opportunità offerte dalle piattaforme di e-Learning e dalle università telematiche grazie alla loro accessibilità, facilità di fruizione e metodologie di studio innovative.
Anche in questo campo, il fai-da-te non è mai una buona idea: poiché l’offerta formativa a distanza è molto varia, piani di studio, organizzazione e metodi di esame cambiano da università a università e da corso a corso, può essere utile farsi aiutare nella scelta da centri specializzati in e-Learning. Fiorerosalba.com, per esempio, svolge un’attenta valutazione preliminare degli obiettivi formativi dello studente e con un lavoro di orientamento mirato è in grado di indirizzarlo verso la struttura di formazione a distanza più adatta. Sempre tenendo presenti le competenze e professionalità che saranno più richieste dal mercato del lavoro.
Le skill per restare al passo coi tempi
In generale, gli analisti ritengono che le soft skills, in particolare, siano destinate ad avere un impatto determinante sulle retribuzioni, fino a incrementare uno stipendio di oltre il 40%. Si tratta di competenze trasversali a tutti i tipi di impiego, come per esempio autonomia gestionale, responsabilizzazione sui risultati, ottima comunicazione visiva e verbale, mindset flessibile, propensione all’apprendimento continuo.
Molte di queste abilità sono proprio quelle che si sviluppano con l’e-Learning, perché la formazione a distanza richiede allo studente (che gode della massima flessibilità e libertà) più motivazione, forza di volontà, disciplina e autocontrollo, per gestire il proprio tempo, stabilire priorità e portare a termine il ciclo di studi nel minor tempo possibile.
Poi ci sono le hard skill, cioè le competenze tecniche vere e proprie, che delineano le professioni più richieste nel prossimo futuro: esperti di Intelligenza artificiale, machine learning e Big data; ingegneri informatici; sviluppatori di software e coding; professionisti dell’IOT, la cosiddetta internet of things (domotica e altro); esperti di comunicazione digitale, e-commerce e marketing digitale; specialisti dei processi di automazione; specialisti della trasformazione digitale; analisti della sicurezza informatica. Nell’industria, le figure più ricercate saranno nell’ambito della robotica e della stampa in 3D.
La formazione a distanza non riguarda più solo le materie umanistiche: molte di queste discipline tecniche sono già presenti nei piani di studio delle università telematiche. Inoltre, studiare online permette già di imparare ad usare e familiarizzare con strumenti digitali sempre più utili ed indispensabili anche nel mondo del lavoro del futuro prossimo.