GROSSETO -Fipe e Confcommercio prendono le distanze dall’iniziativa di protesta #ioapro, con la quale, in questi giorni, si invitano i ristoratori a mantenere i locali aperti venerdì oltre gli orari consentiti dai provvedimenti governativi di gestione dell’emergenza epidemiologica
A spiegarne i motivi, è il presidente provinciale Fipe Confcommercio Grosseto Danilo Ceccarelli:
“Come Associazione di categoria, non possiamo incitare gli imprenditori ad intraprendere iniziative illegali come questa – sostiene Ceccarelli – Tenere aperte le nostre attività quando le misure del Governo, seppure le riteniamo ingiuste per mille motivi, ne impongono la chiusura, significa contravvenire alla Legge. Le nostre imprese sono già in gravissime difficoltà, e aderendo a questa protesta si rischiano conseguenze pesanti, dalla sanzione pecuniaria alla possibile sospensione dell’attività, e si può anche configurare un reato penale. Come ben spiegato dal presidente nazionale Fipe Lino Stoppani, la nostra Associazione rispetta le istituzioni e la legalità. A livello nazionale stiamo sollecitando un tavolo con i Ministeri competenti, perché quando finirà il blocco dei licenziamenti, rischiamo davvero un disastro occupazionale e allo stesso tempo di disperdere le competenze di un settore strategico per il Paese. Come Fipe chiediamo al Governo che il ‘sacrificio sociale’ chiesto ai pubblici esercizi sia accompagnato da ristori e da supporti economici adeguati, oltre che da spiegazioni sulle scelte sanitarie adottate”.
Proseguono dalla Fipe Confcommercio Grosseto: “Continueremo a stare al fianco dei ristoratori con altri strumenti ed altre modalità. Abbiamo realizzato un sondaggio tra i nostri associati della provincia di Grosseto, e praticamente nessuno ha intenzione di prendere parte alla protesta #Ioapro. Gli imprenditori del nostro settore, per quanto comprensibilmente stanchi, demoralizzati ed arrabbiati per l’attuale situazione, devono stare attenti, evitando di dare man forte ad operazioni strumentali per cui comunque si esporrebbero in prima persona, con le gravi conseguenze che ne potrebbero derivare”.