ROMA – “La Sogin il 5 gennaio scorso ha pubblicato la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, con il nulla osta dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente. Tra le 67 aree, dislocate in 7 regioni italiane, potenzialmente idonee ad ospitare il deposito compaiono Campagnatico (Grosseto), Trequanda (Siena) e Pienza (Siena)”, scrivono, in una nota, i deputati toscani di Forza Italia Elisabetta Ripani, Stefano Mugnai e Maurizio D’Ettore.
“L’individuazione di questi siti potenziali ha scatenato un coro di protesta unanime e trasversale del mondo politico, istituzionale e associativo della Maremma e della Val d’Orcia – proseguono -. Territori di grande valore paesaggistico e naturalistico, a forte vocazione turistica e agricola con produzioni di pregio, che subirebbero un danno insostenibile in termini economici, sociali e ambientali.
Mentre il territorio si affrettava a protestare con prese di posizioni forti e immediate, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, si sprecava a digitare un semplice post sui social con un timido tentativo di difesa dei comuni toscani. Dove è finita la grinta dei giorni di campagna elettorale in cui evocava l’utilizzo “dei carri armati” per rafforzare le sue idee? Nessuno sapeva nulla della Carta nazionale in Regione Toscana? Un investimento nazionale di 900 milioni di euro procede così senza “rumore”? Non è forse il caso che il presidente Giani esponga un’informativa urgente in Consiglio Regionale?
Preoccupati del lassismo istituzionale del presidente Giani, abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare urgente per ottenere subito chiarezza su questa vicenda, domandando al Governo se non intenda escludere le aree toscane della Maremma e della Val d’Orcia dalla Cnapi, come intenda aggiornare il Parlamento sulla fase della consultazione pubblica e vigilare sul reale coinvolgimento degli Enti Locali, garantendo il pieno e costante coinvolgimento della Conferenza Stato Regioni e ogni organismo di raccordo.
Il ministro Sergio Costa oggi si affretta solo a dire “basta polemiche”. Noi non polemizziamo. Diciamo che una soluzione va trovata per il deposito nazionale, ce lo impone l’Europa, ma deve essere una scelta logica che non danneggi i territori.
I modi e i tempi con cui è venuta alla luce la Cnapi sono alquanto curiosi e meritano un’attenzione particolare che noi parlamentari sicuramente non faremo mancare”, concludono.