GROSSETO – «L’abbandono da parte dell’Agenzia delle Entrate e degli altri uffici pubblici del palazzo di piazza Ferretti, è un’autentica iattura che il Comune deve combattere con tutti gli strumenti a propria disposizione». a parere è il consigliere di opposizione e capogruppo Pd al Comune di Grosseto Lorenzo Mascagni.
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«E’ del tutto evidente cosa accadrebbe se anche tale funzione pubblica si trasferisse altrove: via Roma, che già soffre per degrado ed abbandono, si desertificherebbe ancor di più; verrebbe meno l’indotto costituito dai dipendenti che quotidianamente utilizzano i servizi offerti dalle attività insediate nella via e nei dintorni, che rischierebbero la chiusura».
«Con la perdita di un’ulteriore funzione pubblica, si incrementerebbe così il processo di desertificazione del centro storico e delle aree semi-centrali, con conseguente aumento di degrado, abbandono e senso di insicurezza. Ecco perché questa vicenda non può riguardare solo lo Stato ed il proprietario dell’immobile, ma deve vedere protagonista attiva anche l’Amministrazione».
«Preoccupa, a tale riguardo, il silenzio sin qui serbato dal sindaco, che deve ora assumere un ruolo di interlocuzione attiva, finalizzata a far rimanere gli uffici pubblici nel palazzo affacciato su via Roma. Ma quali strumenti ha a disposizione il Comune per scongiurare il trasferimento?».
«Sappiamo che il proposito di trasferirsi altrove si potrà concretizzare se verranno reperiti altri immobili; in particolare, l’Agenzia delle Entrate sembra intenzionata a realizzare ex novo altrove, sembra su terreni demaniali, la propria futura sede – continua Mascagni -. Un progetto del genere, non può però prescindere dalla volontà del Comune, giacché dovrebbe essere compatibile con la pianificazione urbanistica».
«Per questo urge che il Comune si doti quanto prima del nuovo Piano Operativo (quello che fino a qualche anno fa si chiamava regolamento urbanistico) ed inserisca in detto Piano tutti gli strumenti che consentano di mantenere le funzioni monopolistiche come quelle pubbliche nel centro della città, impedendo fughe in periferia che finirebbero per infragilire ancor di più le già sofferenti aree centrali».
«Il problema è che il Piano operativo sembra uscito dai radar dell’azione amministrativa: si dovrebbe (si sarebbe dovuto?) adottare entro la fine del mandato, ma ad oggi non se ne sa assolutamente nulla: solo silenzio. L’assessore Fabrizio Rossi sembra essersi dimenticato di avere anche una delega all’urbanistica e che il suo principale compito, per questo mandato, sarebbe proprio l’adozione di tale importantissimo strumento urbanistico».
«Purtroppo il futuro della città non si costruisce con i post e le performance sui social, ma con gli atti amministrativi. Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Fabrizio Rossi si sveglino allora dal torpore ed inizino a lavorare sul Piano operativo ed a produrre qualche risultato: ne hanno bisogno tante zone della città che soffrono e ne ha bisogno via Roma, per evitare che anche gli uffici pubblici ivi insediati l’abbandonino».