GAVORRANO – «La bandiera italiana non è la mia bandiera. La sentirò mia quando diventeremo un Paese con meno ruberie al sud. A casa mia ho solo la bandiera della Lombardia e quella di Milano perché il tricolore è solo la nazionale di calcio, per cui non tifo».
A rispondere con una citazione di Matteo Salvini al capogruppo di opposizione Andrea Maule (Lega), in merito alle accuse di aver preferito ironizzare sui social anziché onorare la bandiera tricolore, è Giulio Querci, capogruppo Gavorrano Progressista.
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«Correva l’anno 2011 – puntualizza Querci in una nota – e mentre il capogruppo della lista “Di Curzio Sindaco” a Gavorrano si candidava con una lista di centrosinistra raggiungendo modesti risultati, l’attuale “capo” della Lega pronunciava le parole sopra riportate.
Risulta quindi quanto meno contrastante se non paradossale la sortita in cera di visibilità del capogruppo di centrodestra».
«Non accettiamo – sottolinea – insegnamenti sul tricolore da chi, per accaparrarsi l’ennesima sterile candidatura per la prossima legislatura, è entrato nelle fila di un partito come la Lega. Partito che da sempre ha offeso e vilipeso la nostra bandiera, la nostra nazione unita e le istituzioni che la rappresentano come il presidente della Repubblica.
Potremmo continuare all’infinito su questo tema, mettendo il capogruppo della lista “Di Curzio Sindaco” difronte alla propria incoerenza e a quella del suo partito».
«Preferiamo -conclude Querci – invece solo ricordargli, visto che nel suo comunicato cerca di mettere in contrasto il tricolore e la festa del 25 aprile, che la nostra Repubblica e quindi la sua bandiera, affonda i propri valori in quelli della resistenza fatta dal sacrificio di tanti uomini liberi di ogni estrazione politica e sociale. Per questo cerchiamo di onorare quotidianamente quei valori e non ci curiamo di attacchi pretestuosi».