CAMPAGNATICO – “Sui giornali, da due giorni, vi è una grande levata di scudi sulla possibilità che venga realizzata, nel martoriato comune di Campagnatico, una discarica di rifiuti radioattivi derivanti da attività ospedaliera ed altro. Siamo molto stupiti, ed osserviamo con una certa preoccupazione lo sviluppo della faccenda”, scrive, in una nota, Michele Scola, presidente di Italia nostra.
“Tutti sembrano essere contrari – prosegue -, anche coloro che si dicevano favorevoli al nucleare per la produzione energetica, anche coloro che si lamentano di una scarsa industrializzazione della Maremma, anche coloro che avrebbero voluto aprire l’inceneritore di Scarlino, anche coloro che hanno voluto i gessi rossi a Montioni, oppure usati come ammendante agricolo, anche coloro che oggi li vorrebbero mettere nelle cave di Pietratonda, anche coloro che hanno autorizzato 28 centrali a biogas nel territorio, anche coloro che permettono e sono contenti che tonnellate di residui agricoli vengano inceneriti al suolo, anche coloro che vorrebbero costruire l’autostrada Tirrenica.
Adesso tutti si oppongono ad una discarica di prodotti che non derivano tanto dall’attività produttiva e da interessi particolari, bensì dall’attività degli ospedali che, come sappiamo, garantiscono la nostra salute. Tra tutte le tipologie di discarica, quindi, questa è sicuramente la più necessaria e anche la più socialmente accettabile.
Siamo molto contenti che i temi dell’ambientalismo inizino ad interessare anche formazioni e personaggi che fino a ieri contrapponevano il loro “ambientalismo dinamico” al nostro “ambientalismo da salotto”. Speriamo che il loro impegno e la loro solida unità non vengano meno nel futuro, quando ci sarà ancora da andare contro ad interessi economici particolari e al ricatto dei posti di lavoro.
Noi possiamo solo sperare che la Maremma venga esclusa, per una serie di considerazioni prima di tutti sociali: potremmo essere disposti a ospitare i rifiuti prodotti dai nostri ospedali, ma siamo sicuri che i maremmani non vadano a curarsi anche altrove? Sarebbe più giusto che una discarica così fosse collocata in punti più vicini ai centri di maggiore produzione di tali rifiuti, come le grandi città. Ma siamo consapevoli che questa speranza nasconde l’egoismo che venga realizzata altrove.
A noi dispiacerebbe se la Maremma dovesse essere interessata da una tale opera. Ma siamo speranzosi che non lo sarà. Nel passato, nel “chiuso dei nostri salotti”, grazie all’impegno di uomini come Nicola Caracciolo, abbiamo lottato contro la centrale nucleare di Montalto e l’autostrada Tirrenica. Certo, senza il nostro impegno, se quelle opere fossero state realizzate, la Maremma sarebbe oggi ben più permeabile, più vicina e più logisticamente comoda anche alle scorie nucleari.
Speriamo, insomma, ma abbassandole ciglia, che le nostre battaglie solitarie per salvare i nostri orti spostino altrove questo amaro calice” conclude.