GROSSETO – “La Maremma è un territorio dalle mille potenzialità. Per questo motivo, pur avendo maturato i requisiti per la pensione, ho deciso di mettere a disposizione di Confartigianato Grosseto la mia professionalità nella speranza di poter offrire le mie competenze a un’associazione dinamica sempre in prima linea nel cercare soluzioni e supporti per rilanciare l’artigianato locale e dunque nel promuovere lo sviluppo necessario per rilanciare il nostro territorio”.
Così Carlo Ricci, team manager e ultimo, in ordine di tempo, collaboratore della Confartigianato Imprese provinciale.
“Un benvenuto a Carlo Ricci che entrare a far parte della famiglia di Confartigianato Grosseto- commentano Gianni Lamioni e Mauro Ciani, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Grosseto -. Con lui condividiamo la consapevolezza che la nostra terra ha molte potenzialità inespresse e siamo certi che, grazie al valore aggiunto che la sua esperienza può offrire, insieme potremo avviare nuovi ed interessanti progetti per rilanciare l’economia di questo territorio. In questi anni abbiamo potuto apprezzare il lavoro svolto da Ricci e crediamo che le sue competenze e le sue idee possano essere di supporto allo staff di professionisti di Confartigianato. La nostra associazione si è sempre distinta per dinamicità e per l’impegno per l’artigianato locale e uno sviluppo sostenibile e coerente con le peculiarità della Maremma, la figura di Ricci dunque sarà una nuova voce a sostegno di quella mission che noi, da sempre, perseguiamo”.
“La mia storia professionale – racconta Ricci – nasce con Eurovinil, un’azienda che ha fatto scuola in questa provincia, poi sono passato alla Confcommercio locale e nel settembre 2018 ho accettato l’incarico di amministratore unico di Net Spring S.r.l., la società partecipata pubblica che gestisce alcuni essenziali servizi informatici e tecnici per la provincia di Grosseto e per i suoi comuni. Dopo un quarto di secolo in Confcommercio, ho deciso di non arrendermi e di iniziare una nuova avventura-sfida a fianco di due persone che stimo Giovanni Lamioni e Mauro Ciani.
Una sfida perché si tratta di ripartire da zero, affrontare problemi nuovi, un mondo nuovo e, soprattutto, un ambiente nuovo dove metterò a disposizione tutta l’esperienza accumulata, le mie relazioni umane e professionali e, soprattutto, tanto entusiasmo, impegno ed umiltà. La scelta di Confartigianato non è stata casuale: da una parte ho apprezzato l’entusiasmo del gruppo ma, dall’altra, ho la ferma convinzione che il mondo artigiano potrebbe essere una delle chiavi del rilancio economico della nostra Maremma.
Il mondo artigiano, assieme a quello agricolo, è strettamente legato al territorio, alla tradizione, all’innovazione . Molti settori artigianali sono già trainanti e possiedono grandi eccellenze; vorrei dunque lavorare per creare sinergie, per combattere l’individualismo che caratterizza noi maremmani, per trovare nuovi mercati e consolidare quelli esistenti. Soprattutto intendo impegnarmi e fare il possibile per evitare che il denaro speso dai nostri cittadini prenda vie diverse e venga reinvestito lontano dalla nostra terra.
Per questo, oltre a lavorare per garantire un’adeguata offerta vorrei far maturare nei consumatori la necessaria consapevolezza e la convinzione della qualità ed affidabilità dei nostri prodotti. Infatti, poiché le catene distributive e commerciali hanno sempre promosso prodotti standardizzati con caratteristiche costanti, previlegiando l’apparenza e il marchio a scapito della qualità intrinseca, credo siano fondamentali opportune strategie per un cambiamento di mentalità. Dobbiamo iniziare facendo cose piccole ma concrete e attuando un’informazione seria attraverso tutti i media
Vorrei fare un attento censimento delle aziende che producono e distribuiscono i loro prodotti sul territorio sapere quali essi sono e dove attualmente sono reperibili. Seguirà un secondo step che si svilupperà attraversi una serie di incontri tra i produttori e gli operatori commerciali, finalizzati a conoscersi meglio e a progettare forme sinergiche utili ad entrambe le categorie.
Questi incontri, per non concludersi nel nulla, devono essere moderati e guidati da esperti ed avere obiettivi chiari, anche se inizialmente limitati. Non bisogna poi trascurare il fatto che la grande distribuzione non obbedisce a strategie locali ma esegue pianificazioni a carattere regionale, spesso nazionale o transnazionale.
Sarà un impegno non da poco tentare di sensibilizzare le direzioni acquisti e marketing in questa direzione, facendo leva su argomenti legati all’immagine, all’innovazione e alla crescente attenzione e sensibilità dei consumatori. Dovrebbe essere invece più semplice coinvolgere gli esercizi di vicinato- conclude Ricci – per i quali la crisi economica ha inciso molto e si rileva una necessità fisiologica quella di tentare nuove strategie di mercato”.