GROSSETO – “I sindacati degli inquilini chiedono che la requisizione da parte dello stato di una parte degli immobili privati affittati, in atto da quasi un anno, prosegua ancora per almeno sei mesi”. Lo scrive Paola Tamanti, di Confedilizia Grosseto.
“La richiesta che arriva proprio nei giorni in cui persino a questi proprietari viene imposto di pagare l’Imu – scrive Tamanti – come giustamente affermato dal presidente della Confedilizia Spaziani Testa, ha il sapore amaro della beffa. La questione è sempre la stessa: si vuole fare beneficenza con i soldi degli altri. In questo caso ,peraltro, neppure di beneficenza si può parlare, visto che il blocco, in corso – per ora – fino al prossimo 31 dicembre, riguarda anche situazioni che nulla hanno a che fare con la pandemia e che si trascinano purtroppo da anni”.
“I giudici – ricorda – avevano già ordinato di restituire gli immobili ai loro proprietari, ma la legge ha fatto carta straccia di tali provvedimenti. In ogni caso, anche nelle realtà in cui vi fossero dimostrate difficoltà degli inquilini, è il sistema pubblico che dovrebbe farsi carico del problema, non un altro privato su imposizione dello Stato. Proviamo a farci una domanda: C’è qualcuno che troverebbe ragionevole imporre ai commercianti di regalare le loro merci ai bisognosi ? La risposta è certamente no. Tutti riterrebbero irragionevole un provvedimento di questo tipo. Obbligare un proprietario a mettere a disposizione gratuitamente il suo immobile viene invece considerato del tutto legittimo e possibile”.
“La profonda iniquità di tali disposizioni – conclude Tamanti – riguardanti sia gli immobili abitativi che quelli ad uso diverso, risulta poi evidente ove si consideri lo scopo con cui vengono giustificate e, cioè, proteggere i cittadini più vulnerabili nel periodo della pandemia. Nel 2020, considerare ancora gli inquilini, per definizione, la parte debole del rapporto locatizio, è un vero e proprio anacronismo. La realtà è, dunque, questa: immobili requisiti per ora da dieci mesi; nessun risarcimento da parte dello Stato e, in più, per infierire, obbligo di pagare l’Imu e, in molti casi, persino l’Irpef sui mancati redditi. La Confedilizia, come ha sempre fatto, sta contrastando il blocco sfratti anche in sede giudiziaria per ottenere dalla Corte Costituzionale una dichiarazione di illegittimità di tali normativa”.