GROSSETO – “Quattro italiani su dieci realizzano il presepe in casa in occasione delle feste natalizie. Il presepe è un segno cristiano con cui vivere il mistero dell’incarnazione di Dio ed è anche una bella tradizione, che, soprattutto nel nostro Paese continua a rappresentare molto anche dal punto di vista artistico” scrivono dalla Diocesi di Grosseto.
E’ per questo che Symbola-Fondazione per le qualità italiane, Confartigianato e Coldiretti hanno lanciato l’iniziativa “Il futuro del presepe: comunità e nuovi mestieri” tesa proprio a valorizzare la tradizione del presepe.
In questi giorni, i dirigenti delle tre realtà sui singoli territori, stanno incontrando i vescovi per consegnare ad ognuno una statuetta del presepe, che mette in evidenza i mestieri che aggiornano e attualizzano i personaggi del presepe.
“E’ un’iniziativa simbolica – spiegano Mauro Ciani e Pietro Greco, rispettivamente direttori provinciali di Confartigianato e Coldiretti – per rendere omaggio, attraverso l’arte e il valore artigiano di eccellenza, al mestiere dell’anno, dominato dalla pandemia da covid-19. La statuetta che stamane consegniamo al vescovo Rodolfo Cetoloni raffigura un’operatrice sanitaria realizzata in esclusiva per questa iniziativa dalla prestigiosa bottega d’arte presepiale napoletana, La Scarabattola, dei fratelli Scuotto. Attraverso questa statuetta desideriamo che nel presepe entri l’attualità che stiamo vivendo a livello mondiale, celebrando una delle professioni che in questo 2020 è stata maggiormente esposta e che ha manifestato in molte circostanze un’abnegazione che va oltre il dovere professionale”.
“Ricevo con molta commozione questa statuetta e ringrazio Coldiretti, Confartigianato e Symbola di aver pensato a questa iniziativa – commenta il vescovo Rodolfo – Papa Francesco nella sua ultima enciclica “Fratelli tutti”, parlando della pandemia da covid, sottolinea come, accanto agli aspetti più dolorosi e bui questa emergenza, le nostre vite sono intrecciate e sostenute da persone ordinarie che, senza dubbio, hanno scritto gli avvenimenti decisivi della nostra storia condivisa. E con realismo li nomina: “medici, infermieri e infermiere, farmacisti, addetti ai supermercati, personale delle pulizie, badanti, trasportatori, uomini e donne che lavorano per fornire servizi essenziali e sicurezza, volontari, sacerdoti, religiose,… hanno capito che nessuno si salva da solo”. E’ con questo spirito che ricevo questa statuetta, auspicando davvero che il Natale alle porte ci aiuti a purificare lo sguardo e riconoscere che, accanto a tante storture e al male, esiste un bene diffuso, che non fa rumore, ma ci svela la vicinanza di Dio. Grazie, dunque, e mi raccomando: fate il presepe”.