GROSSETO – Rinasce dopo l’impegno degli anni ’90 l’associazione Città e partecipazione, che fu un osservatorio politico per la provincia di Grosseto. Il nuovo presidente è Francesca Venturini, il consiglio direttivo è composto da Barbara Bricca, Lucio Lapalorcia, Francesco Cordovani, Piercarlo Pennacchini, Renzo Giannoni.
«Siamo aperti al dialogo ed al confronto che cercheremo con le amministrazioni e siamo certi che il profondo senso di democrazia che ispira la stampa locale ci farà trovare un po’ dell’attenzione che cercheremo di meritare» afferma Francesco Cordovani che ricordo l’esordio, 20 anni fa, della stessa associazione.
«Era il 1990 ed adesso non ricordiamo più se fu il desiderio di partecipare, senza essere nelle stanze dei bottoni, alla “cosa pubblica” o più semplicemente il desiderio di diventare protagonisti del nostro tempo. Tant’è, un gruppo di giovani iniziò a confrontarsi sui temi più disparati riguardanti il territorio, la politica e le scelte amministrative»
«L’occasione o il pretesto ci fu data dalla Legge 241 del 1990 sulla trasparenza degli atti amministrativi, un’importante opportunità di verifica delle attività delle Pubbliche amministrazioni, con l’obbligo da parte loro di risponderci, mettendoci addirittura a disposizione i documenti e gli elaborati delle progettualità e degli interventi operati. Iniziò un interessante lavoro di ricerca e approfondimento dei fatti, dei provvedimenti, delle attività degli Enti Locali, una motivata attenzione agli eventi culturali e non… insomma a tutto quello che riguardava il presente ed il futuro del nostro territorio» prosegue Cordovani.
«Tra le iniziative ricordiamo la mostra-convegno Su “Ponte Tura” con l’esposizione di tavole di architetti grossetani; le “giornate studio di urbanistica” con docenti universitari di varie città; la Tavola rotonda su “i beni culturali, risorsa per un diverso sviluppo”; con il relatore professor Balocchi dell’università di Siena, la conferenza “la partecipazione del cittadino agli Enti Locali, le riforme della Legge 142/90”…»
«Ne derivò l’impegno in politica e i ragazzi di allora presero posizione in schieramenti diversi, alcuni diventarono anche consiglieri comunali e dirigenti di partito.
La vita poi, come spesso capita, fece il suo corso e furono professioni e geografie diverse. L’associazione Città e Partecipazione è rimasta “dormiente”, ad eccezione di sporadici interventi di qualche suo fondatore. Tra tutti Lucio Lapalorcia. A distanza di tanto tempo, altri “amici al bar” hanno ripreso il discorso; si sono confrontati riscoprendo tra di loro la stessa voglia di contribuire al dialogo civile ed alla progettualità culturale senza la quale non esiste progresso».
«Una voce sola fa poco rumore e si perde nella folla… e l’intenzione è quella di fornire un’ulteriore possibilità di visione, condivisibile forse, o forse no, ma di sicuro alternativa».