GROSSETO – Dopo due anni in attesa di giustizia una giovane maremmana ha deciso di rompere il silenzio e raccontare il suo calvario dopo l’incidente nel quale è rimasta coinvolta. A sostenere la sua battaglia è proprio Chiara Ferragni, l’influencer più famosa del mondo.
In questi giorni un caso di cronaca di due anni fa è rimbalzato sui social grazie al coraggio della vittima, Francesca (nome di fantasia), e alla Ferragni che ha invitato i suoi 22 milioni di followers: «Leggete la sua storia».
La storia è questa – Era il 4 aprile 2018 quando a Capalbio, tra Selva Nera e la strada di Origlio, una macchina si ribalta e una giovane coppia viene ferita. Dalla prima ricostruzione dell’incidente la ragazza coinvolta, allora 18enne, all’arrivo dei soccorsi viene trasferita in ospedale con lesioni gravissime. Al suo risveglio non ricorda bene cosa sia successo. Quello che accade nelle settimane successive per Francesca è quasi peggio delle ferite e le molteplici fratture sparse su tutto il corpo. Le forze dell’ordine, dopo i rilievi sul luogo dell’incidente, indagano per tentato omicidio nei confronti del conducente: il fidanzato al volante con cui quella sera ha avuto una lite.
«I miei ricordi ricominciano da me che grido “aiuto” – ha raccontato Francesca su Instagram in questi giorni – perché ero incastrata sotto la macchina, con la gamba destra sotto la ruota anteriore destra».
Da oltre due anni la procura indaga sul suo caso, ma ancora non è stata fissata la data del processo. Per Francesca, rimasta invalida al 60 per cento, è una delusione e ne parla proprio sui social. In questi giorni la studentessa di scienze della comunicazione ha infatti raccontato il suo incubo personale e la sua ricerca di giustizia in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
«Sono passati due anni dal mio “incidente” – scrive -, ho sempre raccontato a pizzichi e bocconi la mia verità, un po’ perché la mia verità non è completa in quanto io non ricordo e un po’ a causa legale. Ma sostanzialmente la perizia da parte del Ctu (consulente tecnico d’ufficio del tribunale), è già stata resa pubblica e quindi anche io posso raccontare la mia verità, (anche se dovrò limitarmi a dire solo quello che è scritto nella perizia e raccontare ciò che ho passato dal punto di vista sia fisico che morale nel limite, perché in molti ricordi è implicata anche l’altra persona e di conseguenza non posso parlarne)».
«Potrei raccontare l’intera giornata nei minimi dettagli – prosegue -, cosa ho mangiato, com’ero vestita, cos’ho fatto, frasi che ho detto e che mi sono state dette… ma da un certo momento in poi i miei ricordi iniziano a “sfumare” fino ad avere un vuoto completo, riprendendo a tratti quando io sono già sotto la macchina».
L’ultima cosa che ricorda è di trovarsi nell’auto del suo, ormai, ex fidanzato, un litigio acceso con lui e il desiderio di scendere. Poi il buio. Solo qualche settimana più tardi, grazie alla ricostruzione dell’incidente da parte degli inquirenti, si rende conto che nel momento dell’impatto lei non era affatto all’interno della macchina, ma che è stata investita dopo essere già scesa. In realtà le versioni su cui indaga la procura, sono numerose. «C’è anche quella che mi sia buttata dalla macchina in corsa e ci sia finita sotto (non so secondo quale strana legge fisica) – dice -. La verità è che avrei preferito mille volte questa versione. Avrei preferito aver fatto tutto da sola, avrei preferito essere io la causa dei miei mali, sarebbe stato più facile da accettare ma sfortunatamente la verità è un’altra».
Il capo di imputazione che è riuscita ad ottenere è di lesioni gravissime, ma ad oggi non si è svolto ancora nessun processo e in attesa che inizi cerca di pensare al futuro, nonostante quel giorno abbia cambiato la sua vita per sempre. «Tutt’ora non cammino bene – spiega -, ho continui dolori e non potrò mai più fare cose come correre e saltare. Non sento più alcune parti del mio corpo e non so se potrò mai avere figli, ma sono contenta di essere viva».