FOLLONICA – Il 30 novembre del 1786 la Toscana adottò un nuovo codice penale in cui, per la prima volta al mondo, si decretava l’abolizione della pena di morte: la Festa della Toscana vuole ricordare quell’evento straordinario e affermare l’impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, come elemento costitutivo della nostra identità.
Quest’anno sarà indubbiamente una festa diversa dalle altre che si sono succedute in questi venti anni dalla prima ricorrenza, ma, raccogliendo l’invito del presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, anche Follonica vuole contribuire ad una rinascita, con colori e luci che ci trasportino oltre il buio della pandemia.
I bambini anche quest’anno sono i grandi protagonisti a Follonica della Festa della Toscana; hanno infatti realizzato tantissimi fiocchi, coccarde, bandierine tutti rigorosamente bianchi e rossi, i colori della nostra regione, e li hanno attaccati ai cancelli di ingresso delle loro scuole, I Melograni, Don Milani, Rodari, Calvino, Cimarosa, Buozzi, Fontino, un tripudio di colore per ricordare a tutti noi l’importanza della vita e della libertà.
E poi, alle ore 19 il sindaco Andrea Benini, insieme al presidente del Consiglio Francesca Stella, accenderà l’illuminazione al Cancello dell’Ilva, anche questa rossa e bianca in onore della Toscana, una luce che rappresenta la speranza e il desiderio di tornare, in questo difficile momento, alla vita di tutti i giorni.
“Era particolarmente importante quest’anno – dichiara Francesca Stella, presidente del Consiglio Comunale di Follonica – aderire in qualche modo alla Festa della Toscana, condividendo la necessità di ricordare che questo Paese ha conosciuto momenti storici drammatici dai quali ha sempre saputo risalire verso nuovi traguardi.
“La Toscana ha abolito la pena di morte oltre due secoli fa, – continua Stella – ristabilendo la giustizia umana alla vita, diritto inalienabile per tutti gli esseri umani; ecco, oggi ricordiamoci che abbiamo il diritto e il dovere di vivere, di tutelarci, di curarci, ma anche quelle di attenersi scupolosamente a tutte le precauzioni per sconfiggere questa pandemia.
“Per tutti – conclude – sarà davvero un nuovo rinascimento”.