CINIGIANO – “Anche l’anno 2020 sta per volgere al termine. Un anno, quello attuale, molto complesso e difficile per tanti aspetti, a partire dalla Pandemia Covid-19 che di fatto ha stravolto tutto e tutti noi”, così apre la nota di Daniele Puggioni, presidente del circolo Fratelli d’Italia Cinigiano, che ha voluto rivolgere un pensiero al mondo delle imprese agricole maremmane.
“E’ stato un anno molto importante per tutto il mondo agricolo – dice Puggioni -, compreso quello del territorio cinigianese, e ha rappresentato, oltre che una nuova sfida per gli addetti del settore, anche l’inizio dell’entrata in vigore della nuova programmazione agricola decisa dalla Comunità europea per i prossimi sei anni”.
“Le aspettative per questo settore erano, già dall’anno scorso, controverse e allarmanti – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia –, e forse in pochi, se non nessuno, si sarebbero aspettati quello che poi, attraverso i decreti attuativi, è diventato una realtà. Analizzando il tutto, con una visione di insieme generale e non solo di parte, sentiamo la necessità di ricordare che il mondo agricolo è stato per anni penalizzato da scelte politiche, commerciali ed economiche molto discutibili, che lo hanno portato, stagione dopo stagione, in estrema sofferenza, e crisi diffusa”.
“L’attuale situazione che si è creata con la pandemia – prosegue Puggioni – ha notevolmente aggravato tutto il settore, producendo, purtroppo, ripercussioni negative anche in tutti gli altri settori dell’indotto legato all’agricoltura, causando danni incalcolabili”.
“Oggi – commenta Puggioni – anche nel comune di Cinigiano vediamo un settore primario, come appunto quello agricolo, che è in balìa di un mare agitato, e in completa deriva, senza alcun minimo punto di orientamento. Le politiche governative cercano inutilmente di tenere a galla questo mondo, generando spesso false illusioni e promesse, che poi puntualmente vengono smentite dai fatti. Sono davvero pochi quei regolamenti attuativi che forniscono un fattivo aiuto e una vera guida per le nostre aziende del settore, così da determinare un vero e proprio cambio di passo. Spesso chi viene chiamato a gestire questo importante ambito, non solo è poco capace e inesperto, ma spesso è anche privo di una visione e di una progettualità sia a breve che a lungo termine, quando, invece, quest’ultima risulterebbe fondamentale e indispensabile per organizzare una qualsivoglia attività produttiva in questo settore”.
“Essendo l’agricoltura come una ‘fabbrica a cielo aperto’ – dice Daniele Puggioni -, oltre ai problemi legati al clima, con i quali giornalmente ci si deve confrontare sperando sempre nella buona sorte, gli agricoltori cinigianesi devono anche lottare contro tutta un’altra serie di problematiche. Ad esempio, tutto il settore zootecnico del nostro Comune, che va dalla produzione del latte a quello della carne, sta rasentando la completa cancellazione, con contratti commerciali rivisti sempre al ribasso. A questo poi si aggiungono le problematiche legate ad attacchi di animali selvatici e alla predazione, che danneggiano mandrie e greggi in modo inqualificabile. Sono state date in più di una occasione, da parte degli organismi competenti, varie e molteplici garanzie e rassicurazioni d’intervento sulle predazioni, che però a distanza di tempo si sono rivelate insufficienti per risolvere i problemi legati a quest’ultimo aspetto. Per non parlare delle eccellenze del nostro territorio legate alla produzione di vino, olio e turismo, come ad esempio gli agriturismi, ancor più penalizzati dalla pandemia”.
“Come gruppo di Fratelli d’Italia-Cinigiano – conclude Daniele Puggioni – saremo sempre vicini a tutte le categorie legate al variegato mondo della produzione agricola, dagli allevatori, ai produttori e alle aziende agrituristiche del nostro territorio, che oggi più che mai stanno attraversando momenti difficili dovuti sia all’attuale pandemia sia dalla cronica incapacità dei vari governi, sia nazionali che locali, di dare risposte concrete, lasciando spesso al proprio destino questo importante settore trainante dell’economia sia italiana, sia del nostro Comune”.