GROSSETO – “Che differenza c’è tra vendere fiori o biancheria intima in un negozio o al mercato?”. La domanda, polemica, arriva dalla Confcommercio di Grosseto.
L’associazione di categoria, facendosi portavoce dei malumori dell’intera categoria degli ambulanti, chiede a gran voce la modifica delle limitazioni nelle zone rosse in modo da consentire nei mercati settimanali non solo la vendita dei prodotti alimentari, ma anche tutte le merceologie consentite ai negozi in sede fissa dal Dpcm del 3 novembre 2020, come piante e fiori, abbigliamento e calzature per bambini, saponi, biancheria personale ecc.
“Ancora una volta ci ritroviamo di fronte ad un’incongruenza che sta letteralmente mettendo in ginocchio molte, troppe attività che rischiano di non arrivare al 2021 – spiega Agostino Ottaviani, presidente provinciale Fiva Confcommercio Grosseto – Questa volta si tratta degli ambulanti, che sono davvero stremati da queste nuove restrizioni, a dir poco ingiuste”.
“Siamo convinti che i mercati possano, con le necessarie accortezze e nel pieno rispetto dei protocolli – conclude – garantire la necessaria sicurezza agli avventori, oltretutto perché si svolgono all’aria aperta. Ci auguriamo altresì che almeno il 3 dicembre ci sia data la possibilità di una riapertura totale delle nostre attività nei mercati”.