GROSSETO – “Lunedì 23 novembre, il Consiglio comunale ha respinto la proposta popolare di istituire la Consulta del Verde della Città di Grosseto in spregio ai principi e agli obiettivi preminenti dello Statuto del Comune di Grosseto, il più importante atto normativo della nostra città, una sorta di Costituzione dei grossetani”. L’attacco arriva dall’Associazione Grosseto al Centro.
“La proposta della Consulta del verde – prosegue la nota – era stata promossa dalle associazioni Grosseto al centro, Impronta verde, Dritti alla meta, Coordinamento comitati e associazioni ambientali Grosseto, Isde medici per l’ambiente, Forum ambientalista, Italia nostra e Wwf, sottoscritta da un centinaio di cittadini, e prevedeva la partecipazione di rappresentanti delle associazioni che operano per la salvaguardia, la difesa e la valorizzazione e lo sviluppo dei beni comuni e dell’ambiente, del patrimonio storico-culturale e del verde pubblico e privato oltre alla partecipazione di professionisti indicati dall’Ordine degli agronomi, dal Collegio dei periti agrari e dall’Ordine degli architetti, una figura indicata dal Museo di storia naturale della Maremma e una figura indicata dall’Isis Leopoldo II di Lorena, l’istituto agrario”.
“Insomma – prosegue Grosseto al CEntro – se fosse stata istituita, la Consulta del verde avrebbe potuto gratuitamente contribuire alla gestione, alla tutela e alla valorizzazione del verde cittadino, migliorando la qualità della vita dei grossetani. Avrebbe potuto formulare proposte, pareri e suggerimenti, ma anche promuovere la cultura del verde attraverso progetti e iniziative. La Consulta avrebbe permesso una crescita dei cittadini sia sul piano della partecipazione che su quello delle conoscenze del patrimonio verde della nostra città. Così non è stato. Dopo la presentazione della proposta da parte della consigliera Antonella Pisani e l’intervento dell’assessore Riccardo Megale si è proceduto al voto senza che nessuno dei consiglieri di maggioranza abbia voluto esprimere delle considerazioni o abbia posto delle domande”.
“Prima del voto l’assessore Megale – insiste l’associazione – ha illustrato le sue perplessità sulla mancanza di competenza e di entità numerica di alcune associazioni che hanno proposto la Consulta: perplessità infondate, a nostro giudizio, perché il contributo di queste associazioni è stato importantissimo nello scenario politico e culturale della città. Proprio le associazioni sopra citate, grazie agli esperti che ne fanno parte (dottori forestali, naturalisti, insegnanti, medici, architetti, ingegneri, avvocati, ecc…), hanno messo in luce gli errori riportati negli atti amministrativi e nei procedimenti del Comune che in taluni casi non rispettavano la normativa vigente, riflettendosi anche sui cittadini e sulle loro tasche. In uno di questi atti sono state perfino riportate cose non vere: è il caso della deliberazione di giunta n. 438/2019, che L’assessore Megale ricorderà in quanto anche da lui approvata. Proprio le associazioni, chiamando esperti esterni, come l’illustre Dott. Giovanni Morelli, uno degli esperti più insigni in Europa per la competenza sul Pinus pinea, o chiedendo consulenze botaniche ornitologiche e paesaggistiche, hanno portato in città competenze e conoscenze di enorme spessore culturale.
“Lanciando questa proposta – conclude Grosseto al Centro – le associazioni hanno promosso una lungimirante visione di politica fatta di competenze, collaborazioni e crescita nella partecipazione alla vita della città. È forse per questo che si è voluto bocciare la proposta della Consulta del verde? Lo vorremmo chiedere ai rappresentanti che hanno votato “contrario” alla proposta di istituire la Consulta del verde della Città di Grosseto, ovvero il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, i consiglieri Renato Algeri, Pier Francesco Angelini, Manuele Bartalucci, Marco Biagioni, Olga Ciaramella, Andrea Guidoni, Cosimo Pacella, Stefano Pannini, Francesca Pepi, Angelo Pettrone, Alfiero Pieraccini, Andrea Pieroni, Elisabetta Ripani, Paolo Serra, Andrea Ulmi e Pasquale Virciglio”.