GROSSETO – “L’Anpi grossetana partecipa idealmente alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne attraverso il manifesto per il 25 novembre promosso da Anpi, Arci, Cgil, Cisl, Libera, Uil”, fanno sapere dal Comitato provincale Anpi Grosseto Norma Parenti.
“E’ utile ricordare – prosegue l’associazione – che questo è l’anno in cui l’Anpi ha voluto dedicare la Festa della Repubblica alle madri costituenti, che con il loro impegno hanno segnato la storia d’Italia, dando avvio ad un percorso, tutt’altro che concluso, di emancipazione e liberazione. Lo ha fatto nella convinzione che, davanti alle tensioni causate dalla pandemia e dalle sue conseguenze, come allora si possa partire solo dalla solidarietà, dalla coesione sociale e dalla difesa del primo e imprescindibile dei diritti umani: il diritto alla vita.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in quest’ottica, diventa uno dei momenti in cui rinnovare il patto contro ogni forma di violenza e di discriminazione di genere, in continuità con le lotte sociali che le nostre partigiane hanno portato avanti anche dopo la Resistenza, con le conquiste ed i valori propri di uno stato democratico, aperto e avanzato, per costruire solidarietà diffusa e respingere, con forza, l’assalto all’autodeterminazione della donna, la paura e l’odio. Perché la violenza sulle donne non è un’emergenza né un problema di sicurezza e non è un problema solo delle donne. Non è un una questione privata, ma è un fatto sociale perché è violazione dei diritti umani universalmente riconosciuti: diritto alla vita, all’integrità fisica e psicofisica e, quindi, diritto ad una vita libera ed autodeterminata.
Un fenomeno strutturale che ha radici culturali profonde e pervasive e che, in quanto tale, necessita di interventi strutturali, continui e integrati tra vari soggetti. Tanto più in questo tempo della pandemia, in cui le misure di restrizioni anti contagio hanno segnato una recrudescenza di violenza domestica con conseguenze tragiche per tutte quelle donne costrette, inevitabilmente e per legge, a restare in casa con il proprio aguzzino.
Oggi più che mai, nel contesto di emergenza sanitaria ed economica, la violenza diventa l’esito estremo di diseguaglianze e di discriminazioni di genere che il Covid può alimentare.
Serve quindi rafforzare l’impegno per la difesa dei diritti, per la promozione della parità e per combattere ogni rischio di arretramento culturale e serve mettere in campo azioni decisive contro un fenomeno che non è solo contro le donne, ma contro l’umanità e l’uguaglianza, quindi contro noi tutti al di là del genere.
A rendere ancor più evidente l’importanza del tema – concludono da Anpi -, il manifesto realizzato dal maestro Ugo Nespolo: ‘Tante donne – afferma Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi –continuano a subire umiliazioni e violenze. Spesso in una drammatica solitudine. È ora di dire basta, attivamente. Le donne che avanzano nel loro percorso di liberazione, liberano tutti. Nessuno escluso‘”.