GROSSETO – “Restiamo stupefatti della decisione presa dal governatore toscano, Eugenio Giani, che tramite l’ordinanza regionale 107 ha deciso di tagliare il servizio della guardia medica dopo le 24 fino alle 8 del mattino, sostituendolo con un servizio telefonico e rischiando di mandare in tilt il 118, sovraccaricato di ulteriori compiti e funzioni”.
A dichiararlo, in una nota congiunta, Elisabetta Ripani, deputata maremmana di Forza Italia, e Stefano Mugnai, vicepresidente del gruppo Forza Italia alla Camera dei deputati.
“Questa scelta – proseguono -, in questo momento di grave emergenza sanitaria, si rivela dannosa e controproducente. I dati nazionali dimostrano infatti quanto il Covid-19 produca maggiori danni nelle Regioni dove non funzionano i servizi territoriali strutturati. Ne è un esempio purtroppo la nostra Toscana che si è ritrovata all’improvviso in zona Rossa soprattutto per i contagi registrati nelle Rsa, fronte su cui da tempo Forza Italia ha ripetutamente lanciato un forte grido d’allarme proponendo interventi migliorativi per questo fondamentale servizio socio sanitario territoriale.
Come sarà possibile frenare il virus o rendere i nostri Ospedali ed i nostri pronto soccorso meno affollati, se poi si adottano ordinanze come la 107 che tagliano i servizi sul territorio? Si rendono conto il presidente Giani e l’assessore Simone Bezzini che un cittadino bisognoso di visita o consulto medito in orario notturno, non trovandolo sul territorio come accadrebbe normalmente con un servizio di guardia medica attivo ed efficiente, non ha altre alternative se non quella di recarsi al Pronto soccorso, finendo quindi per congestionarlo?
Ancora una volta, nonostante il drammatico momento di lotta contro la pandemia, anziché potenziare la sanità regionale viene deliberatamente scelto di indebolirla perpetrando la solita illogica politica dei tagli, andando a discapito soprattutto delle aree territoriali più marginali e delle fasce più deboli della popolazione. Chiediamo che la suddetta ordinanza regionale venga immediatamente ritirata, per salvaguardare il diritto alla salute di tutti i cittadini toscani”.