GROSSETO – “La pesca sportiva nelle ‘Aree rosse’ è vietata, almeno così è specificato sulle Faq del sito della Presidenza del Consiglio, in relazione all’emanazione dell’ultimo Dpcm del 3 novembre scorso che divide l’Italia in tre zone a rischio Covid”.
A parlare Francesca Pepi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia Grosseto.
“Ma il fatto più eclatante – prosegue la consigliera comunale di Fratelli d’Italia – è quello che il governo, dimenticandosi di modificare l’allegato 23 dell’ultimo Dpcm del 3 novembre scorso, ha lasciato che le attività commerciali specializzate in vendita di prodotti per la pesca sportiva rimanessero aperte, escludendole di fatto dal decreto Ristori e Ristori bis, che prevede risarcimenti alle attività economiche chiuse.
E qui il colossale paradosso: da una parte si vieta la pesca sportiva, dall’altra si tengono aperte le attività commerciali del settore. Al danno si aggiunge anche la beffa, con le attività commerciali aperte che però non hanno potenziali clienti in quanto l’attività della pesca sportiva nelle zone rosse è vietata.
A questo punto – conclude Francesca Pepi – è lecito chiedersi: delle due, l’una. O si ammette la pesca come attività sportiva, come sarebbe logico, visto che i pescatori sono sportivi, e per questo tesserati presso le federazioni di riferimento, oppure si deve garantire alle attività commerciali che il governo ha lasciato aperte, ma che non hanno clienti e incassi, di essere inserite nel decreto Ristori, o quantomeno prevedere un risarcimento per danno subito a seguito del divieto alla pesca sportiva”.