GROSSETO – Come in Breaking bad, come in Narcos. La droga, purissima e ancora liquida, arrivava direttamente dalla Colombia, attraverso l’aeroporto di Fiumicino, e veniva trasformata in città, in quello che era un vero e proprio laboratorio, in via della Pace, a Grosseto.
Sono gli sviluppi di un’indagine che la Squadra mobile della Questura sta portando avanti dal 23 dicembre 2019, data di quello che è conosciuto da tutti come l’omicidio di Natale, in cui un uomo perse la vita e un altro resto gravemente ferito. L’omicidio avvenne nell’ambito della vendita di droga. Un cittadino dominicano, residente in via della Pace, aveva sparato contro i due Senegalesi che avevano tentato di sottrargli due chili di cocaina. Poi l’uomo era fuggito ed era stato arrestato al confine con la Francia.
L’attività d’indagine della Questura ha consentito l’arresto dei complici dell’omicida: si tratta di due dominicani di 51 e 28 anni residenti in provincia di Grosseto (arresti domiciliari), di un italiano di 23 anni residente in provincia di Grosseto (custodia in carcere), di un italiano di 37 anni residente in provincia di Napoli (custodia in carcere). Ancora ricercati altri due uomini.
Dalle indagini, al cui esito sono state emesse le ordinanze di misure cautelari eseguite oggi, è emerso che la droga da cui è scaturito l’omicidio, risulta essere solo una parte di quella arrivata direttamente a Grosseto dalla Colombia nel periodo novembre/dicembre 2019 e consegnata all’autore dell’omicidio, che nell’attività operava in società con un italiano residente in provincia di Grosseto.
In quel periodo sono arrivati a Grosseto circa 5 chili di cocaina pura, in gran parte liquida, attraverso corrieri, alcuni dei quali arrivati all’aeroporto di Fiumicino. In particolare è emerso chiaramente il ruolo di due cittadini venezuelani: il primo dei due risulta essere il supervisore per conto di alcuni colombiani della regolarità delle compravendite di cocaina; l’uomo era presente a Grosseto nel giorno dell’omicidio e nei giorni immediatamente precedenti e successivi alloggiando in alcuni alberghi in città; il secondo, oltre ad aver portato parte dello stupefacente all’autore dell’omicidio, trasformava, attraverso un processo chimico, la cocaina liquida in polvere proprio all’interno dell’appartamento di via della Pace 203 a Grosseto. È inoltre emerso che, dopo essere stata tagliata, una parte consistente della cocaina (pari a 4 chili), è stata ceduta, grazie all’intermediazione un italiano residente in provincia di Grosseto, già indagato per favoreggiamento della fuga dell’autore dell’omicidio, a altri italiani residenti in Campania ed in Basilicata.
Nel corso delle indagini sono state complessivamente arrestate a vario titolo nove persone e tre sono state sottoposte a esecuzione di provvedimento restrittivo.