GROSSETO – Dipingere il reparto di pediatria di un ospedale, creando un acquario, adottare un chilometro di pista ciclabile della città. O cambiare i processi produttivi della propria azienda per inquinare di meno e incidere positivamente su futuro del territorio.
È un cambiamento complessivo di paradigma quello che muove, specialmente in un periodo come quello attuale condizionato dalla pandemia per Covid-19, l’attività delle industrie e delle imprese. Realtà sempre più chiamate, portate e stimolate a interrogarsi, sul tema della responsabilità sociale di impresa, ovvero sugli effetti che la propria attività ha o può avere sul territorio di riferimento.
Proprio da questa considerazione nasce l’idea di Anteprima Adv, società con trent’anni di esperienza nella comunicazione integrata: quella di un questionario dedicato proprio alla ‘misurazione’, in forma ironica, della responsabilità sociale di impresa: sei semplici domande, che calcolano il tasso di Csr (Corporate sociale responsibility). L’obiettivo: far crescere la propria azienda con una forte attenzione alla reputazione.
Lo strumento, chiamato Eticometro (https://eticometro.it/), restituisce tre tipi di profili: dall’imprenditore “inebriato di impegno” a colui che guarda soltanto al profitto. Alla fine del test, poi, è possibile scaricare una breve guida sul tema della responsabilità sociale di impresa.
“L’idea è nata – spiega il Ceo di Anteprima Adv, Nicola Lencioni – nel periodo di lockdown. Inizialmente le aziende hanno continuato a comunicare come se nulla fosse successo e senza comprendere quale effetto tale comunicazione potesse avere verso gente che stava male o non aveva denaro per arrivare alla fine del mese. Poi si è passati all’eccesso opposto, quando la comunicazione delle imprese sembrava un grande e unico spot con il messaggio: “Insieme ce la faremo”. Si è avvertita, insomma, la consapevolezza, ormai valida sempre, che una impresa non può nascere solo per fare profitti, ma che deve pensare anche al contesto in cui vive, ai propri dipendenti, all’ambiente, al mercato, ai consumatori e al territorio”.
“Come società di comunicazione – spiega Lencioni – abbiamo così deciso di fornire una consulenza diversa ai nostri clienti, favorendo il racconto legato alla responsabilità sociale di impresa. Tenuto conto anche del fatto che, secondo alcuni studi, 4 clienti su 10, a parità di prodotto e di prezzo, scelgono la realtà che è più attiva socialmente”,
Ecco allora l’idea dell’eticometro: “Lo strumento – conclude Lencioni – permette di far crescere la consapevolezza sulla responsabilità sociale di impresa e di prenderne coscienza. Un test che in maniera ironica fa emergere le proprie attitudini ma anche le proprie necessità. A questo, come azienda, aggiungiamo la nostra esperienza, fatta anche dagli anni di attività dei progetti di crowdfunding con Eppela, Abbiamo centinaia di idee da proporre ai nostri clienti con l’obiettivo di differenziarsi come azienda, facendo comunicazione in maniera alternativa, efficace e vincente”.
Per saperne di più https://eticometro.it/