GROSSETO – Tutta la Toscana rischia di diventare zona arancione. I dati epidemiologici nel Granducato preoccupano e così la regione, già oggi lunedì 9 novembre, rischia di retrocedere nelle fasce di rischio: da gialla, quella con rischio moderato, ad arancione, rischio alto. Con restrizioni che però sono molto simili a quelle della fascia rossa.
Campania, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria e, appunto, Toscana sarebbero le regioni a rischio: quelle in cui i dati, al netto delle restrizioni finora adottate, preoccupano di più e fanno pensare a una possibile stretta.
In Toscana, in particolare, gli ospedali continuano a riempirsi di pazienti Covid e soprattutto nella zona di Firenze le strutture sanitarie sono in sofferenza. Non solo: c’è allarme per le rsa. Secondo l’agenzia Adnkronos su circa 12.500 pazienti delle oltre 300 strutture 1.103 risultano contagiati.
I sindaci dell’Empolese-Valdelsa hanno poi scritto una lettera al governatore Eugenio Giani, in cui chiedono che nei loro territori sia istituita una zona rossa vista la situazione dei contagi ormai fuori controllo.
La zona arancione, come misure, è una zona rossa mascherata. Sono consentiti gli spostamenti fuori dal Comune soltanto per lavoro, salute e per accompagnare i figli a scuola. Attività motoria e sportiva sono consentite solo nel proprio comune e all’aperto. Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie sono chiusi, aperti solo negozi al dettaglio, ma i centri commerciali sono chiusi nel weekend. E’ possibile ordinare cibo da asporto fino alle 22.