AMIATA – “E’ dall’inizio della pandemia che cerco di mettere l’accento sul fatto che l’economia montana vada aiutata non solo con risorse immediate, ma anche e soprattutto con progetti a medio e lungo termine”.
Così apre la nota di Guendalina Amati, coordinatore del circolo di Fratelli d’Italia Amiata, che continua: “Il lockdown decretato nella scorsa primavera dal governo centrale ha poi dato il così detto colpo di grazia a tutte quelle attività che già da prima non navigavano nell’oro, ed anche il comprensorio sciistico amiatino, con tutto il suo indotto, purtroppo ne sono un esempio.
In campagna elettorale ero tornata a gamba tesa sull’argomento, chiedendo un serio Piano strutturale per un vero rilancio turistico dell’Amiata, in quanto fino ad oggi qui sono arrivati solo gli spiccioli. Le elezioni regionali oramai sono passate, e la sinistra è nuovamente al governo della Toscana, ma come al solito, per l’Amiata, sempre di pochissimi investimenti si parla, e per di più senza una concreta visione programmatica.
Pensare che i problemi di tutte le montagne toscane si risolvano con circa il milione e mezzo di euro appena stanziato dalla Regione mi sembra oltremodo ridicolo. Avevo chiesto che la futura giunta regionale si facesse carico di un rilancio economico e di riqualificazione dell’Area montana amiatina con investimenti, sostenendo la programmazione e la realizzazione di infrastrutture dedicate allo sviluppo turistico, promuovendo l’ammodernamento degli impianti sciistici attraverso interventi strutturali ed infrastrutturali pubblici, per il Sistema neve toscano. Si sarebbe dovuto provvedere quindi alla realizzazione di un Piano strutturale per la montagna Toscana, dando vita ad un circuito montano che collegasse tutte le montagne della regione con circuiti esperienziali, a partire dalla revisione della ormai vecchia legge regionale 9393.
Caro presidente Eugenio Giani, e cara sinistra che governa la Toscana, il tavolo di crisi doveva già essere stato aperto, perché la crisi dell’Amiata non è dell’ultima ora, e il fondo a favore della montagna deve essere più cospicuo, e soprattutto serve un piano serio, di riqualificazione e rilancio, con una destagionalizzazione del turismo, attraverso interventi programmatici organici.
Il governatore Giani anche in questa occasione ha messo in mostra di essere l’emblema delle solite e arcinote politiche tipiche della sinistra, dove si va avanti a vista con interventi estemporanei, e non invece con un serio e funzionale programma”, conclude Guendalina Amati.