GROSSETO – “Il grido d’allarme e gli appelli da parte del personale infermieristico, da quando è iniziata l’emergenza Covid-19, se ne contano tantissimi, ma l’ultimo, quello denunciato sia dal presidente dell’Opi Nicola Draoli, l’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto, sia dal sindacato di categoria Nursing Up, sa davvero di grottesco e allo stesso tempo di allarmante, considerato che siamo in piena pandemia Coronavirus”.
Così apre la nota di Fabrizio Rossi, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, alla notizia che mancano infermieri e personale sanitario per far funzionare i reparti e ospedali Covid.
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“Anche la stessa Asl Toscana sud est – prosegue -, tramite il proprio direttore generale ha annunciato il potenziamento delle Usca e una nuova riorganizzazione di alcuni presidi ospedalieri, al fine di fronteggiare il crescente aumento dei ricoveri in area Covid, con rimodulazioni di reparti volti ad ottimizzare l’organizzazione e consentire di liberare spazi e risorse importanti. Però, tutto questo sembrerebbe non bastare, in quanto è lo stesso direttore generale ha denunciare la mancanza di personale, soprattutto in malattie infettive, terapia intensiva, pneumologia, eccetera. dove necessitano di medici, infermieri, tecnici di laboratorio. Solo a novembre inoltrato ci accorgiamo della seconda ondata?
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Giusto quindi, a nostro avviso, il grido d’allarme lanciato dagli infermieri grossetani, i quali vanno oltre la mera denuncia, affermando, come infatti scrive anche il presidente dell’Opi provinciale che i bandi per assunzioni a tempo indeterminato in realtà stabilizzano chi già lavora.
Quindi al momento se non è del tutto inutile poco ci manca. Infatti, aver adesso trovato e rese disponibili nuove strutture per fronteggiare l’attuale nuova ondata della pandemia viene del tutto vanificata, o quasi, dalla carenza di personale infermieristico, medico e sanitario per farle funzionare.
E non si pensi neppure a depotenziare le già depotenziate strutture periferiche ospedaliere, sparse nella provincia, per fare posto ad aree Covid, togliendo ulteriori servizi al territorio periferico. “Smantellare”, in questo caso, la sanità maremmana è un termine che deve uscire per sempre dal vocabolario della regione Toscana
Aver provveduto a tagliare servizi – conclude -, strutture sanitarie e ospedaliere, nonché a non assumere attraverso una programmazione adeguata nel tempo il personale sanitario, oggi più che mai si rivela un fallimento”.