GROSSETO – Una collaborazione scientifica importante tra Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud e le Università di Siena, Firenze e Pisa. Alla base della convenzione, firmata dal Consorzio di Bonifica e dagli atenei toscani, la valorizzazione dei corsi d’acqua e la promozione della gestione da parte di Cb6, anche attraverso la sostenibilità e la salvaguardia della flora e della fauna presenti in questi ambienti peculiari.
L’idea è quella di uno scambio di conoscenze ed esperienze che riescano a ottimizzare gli interventi, per arrivare a una manutenzione gentile del territorio che garantisca sicurezza e al tempo stesso rispetto per la natura. Questa sinergia con Università prestigiose andrà avanti fino al 2022 e permetterà al Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud di integrare conoscenze ambientali, botaniche e faunistiche e dare ulteriori strumenti ai tecnici e ai progettisti per la redazione dei piani delle attività.
L’Università di Siena, attraverso il dipartimento di scienze della vita, si impegnerà nell’analisi dello stato di conservazione, nel monitoraggio e, se necessario, nel ripristino della vegetazione acquatica e sulle rive. Verranno elaborate foto aeree e da satellite per classificare i corsi d’acqua dal punto di vista geomorfologico e vegetazionale, ma saranno anche effettuate indagini di campo e voli con drone per validare le zonizzazioni cartografiche. Il fine sarà quello di individuare criteri di intervento specifici per ogni zona che assicurino la tutela e la conservazione degli ecosistemi fluviali.
L’Università di Pisa, dipartimento di scienze veterinarie, indagherà invece la presenza di mammiferi semi-fossori sugli argini. Gli esperti analizzeranno le classi di rischio, occupandosi poi delle mappature delle tane e del monitoraggio tramite fototrappolaggio. Insieme al Consorzio l’obiettivo è quello di rendere tratti di argine considerati a rischio meno appetibili per gli animali potenzialmente dannosi (istrice, tasso, volpe o nutria), riuscendo così a garantire la sicurezza e tutelando al tempo stesso gli ecosistemi fluviali in provincia.
Compito del dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (Dagri) dell’Università di Firenze, invece, sarà quello di esaminare quanto la vegetazione possa incidere sul regolare scorrimento dell’acqua: i ricercatori valuteranno gli effetti idrologici e idraulici a valle e lungo il corso del fiume e a valle dei vari tratti per stabilire la necessità e il tipo di eventuali interventi.
Il Consorzio, oltre a partecipare con tre contributi annui da 28mila euro per ogni dipartimento, con un investimento complessivo da 252miila euro, sarà partecipe dei progetti con i suoi tecnici e – assieme agli atenei – si impegna a realizzare campagne di campionamento sia da terra che con droni, divulgare i risultati di questo progetto nelle scuole grossetane e senesi.
“Per il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud si tratta di un progetto davvero significativo, che abbiamo sostenuto con un importante contributo – sottolinea il presidente Fabio Bellacchi – il nostro impegno per la tutela del rischio idraulico e dell’incolumità pubblica è costante e instancabile. Grazie alla collaborazione con le Università cercheremo di trovare strumenti ancora più efficaci per salvaguardare il territorio che ci ospita. Anche la formazione dei nostri dipendenti potrà beneficiare di questi aggiornamenti”.
“La sinergia con atenei così prestigiosi gratifica il nostro lavoro perché ci fa entrare in contatto con eccellenze della regione – aggiunge Fabio Zappalorti, direttore generale di Cb6 e direttore di Anbi Toscana – avere al nostro fianco un team di esperti tanto qualificato darà ancora più valore all’attività che quotidianamente ci vede impegnati. Condividere i risultati di questa esperienza nelle scuole, poi, ci permetterà di far conoscere il Consorzio e le sue finalità ai più giovani e promuovere un messaggio importantissimo di rispetto e tutela dell’ambiente, della flora e della fauna”.