GROSSETO – La lotta al Coronavirus spinge l’Italia verso la fase 4. E’, secondo l’Istituto superiore di Sanità, lo scenario più grave dal punto di vista dell’emergenza sanitaria. Quello in cui il virus si propaga senza più controllo e che necessita di misure proporzionali alla gravità della situazione.
Per questo le regioni saranno divise in tre aree di rischio: moderata, alta/molto alta per meno di tre settimane consecutive, alta/molto alta per più di tre settimane consecutive. Ci sono 21 coefficienti di rischio che fanno entrare un territorio in una di queste fasce: tra i più importanti, come ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i tamponi, i focolai, la situazione negli ospedali. Insomma la situazione in ogni regione e la sua capacità di risposta.
A stabilire in quale area di rischio si trova una regione sarà il Ministero della Salute, con un’ordinanza. Le regioni a cui è stata associata un’area di rischio “moderata” non avranno altre limitazioni rispetto a quelle previste a livello governativo per tutto il territorio italiano. Le regole diventeranno più rigide salendo nella fascia di rischio.
Tra le misure che potrebbero essere adottate con il nuovo dpcm, atteso entro mercoledì 4 novembre, la chiusura dei musei e delle sale gioco, dei centri commerciali nei weekend, il coprifuoco. Vista la gravità della situazione epidemiologica in alcuni territori queste limitazioni – ancora da varare – potranno essere ancora più restrittive.
Di sicuro ci sarà una limitazione della mobilità tra regioni: appare scontato che non si potrà uscire o entrare dai e nei territori in cui la situazione è più difficile. Non sono escluse neppure nuove misure per le scuole. Su base settimanale sarà decisa la permanenza di una regione nella fascia di rischio che le era stata assegnata.