GROSSETO – Mille tamponi al giorno al laboratorio di Grosseto e 656 attuali positivi (dati aggiornati al 31 ottobre) al Coronavirus in tutta la provincia. Sono questi di numeri che sono stati diffusi dalla Asl Toscana sue est che oggi pomeriggio (come raccontato in una nostra diretta che potete rivedere in alto) ha incontrato i giornalisti di fronte all’ingresso della nuova ala dell’ospedale Misericordia.
E per quanto riguarda l’emergenza coronavirus, l’Asl, come hanno spiegato oggi Simona Dei, direttore sanitario, e Massimo Forti, direttore dell’ospedale Misercirodia di Grosseto, è pronta ad affrontarla anche in caso di un eventuale peggioramento della pandemia.
All’ospedale Misericordia di Grosseto, ospedale Covid insieme al San Donato di Arezzo, sono state messe in campo tutte le azioni per assicurare qualità delle cure e sicurezza dei pazienti Covid e di quelli no Covid.
La recrudescenza dell’emergenza sanitaria non ha trovato quindi impreparata la Sud Est.
La priorità dell’Azienda è assistere i pazienti Covid positivi che per la criticità delle condizioni di salute sono stati ricoverati in Area Covid e allo stesso tempo mantenere le attività ospedaliere ordinarie a tutela della salute di tutti i cittadini. L’Azienda sta pertanto lavorando a un’organizzazione dell’ospedale che prevede la separazione dei percorsi di cura Covid e no Covid, come era già accaduto nella scorsa primavera, concentrando risorse da dedicare ai pazienti ricoverati nelle Aree Covid, e assicurare la stessa offerta di servizi modulati in maniera tale da creare il minor disagio per gli altri pazienti.
Per questo l’Azienda si sta muovendo in direzione di una rimodulazione in funzione dell’impatto che ha la pandemia sul sistema. La decisione di ridurre i servizi viene presa in ragione della sua entità che nella provincia di Grosseto al momento seppur in crescita è gestibile ed ha numeri decisamente inferiori soprattutto rispetto ad altre zone della stessa Sud Est come quella aretina, e contestualmente all’andamento della curva epidemica. L’intenzione è quindi quella di limitare prudenzialmente le attività ordinarie, mantenendo garantite le attività dei percorsi oncologici, gli screening, e tutte quelle legate alla cronicità e ai percorsi urgenti.
Intanto, come già annunciato, sono in corso i potenziamenti dei posti letto della degenza Covid nell’area di media intensità (malattie infettive e pneumologia), che in modo incrementale può passare da un minimo di 18 letti ad un massimo di 92 letti ordinari Covid, 16 letti di Terapia intensiva Covid e 32 letti di OBI Covid, per un totale di 140 letti.
La lotta contro il Covid si combatte dentro il Misericordia ma essenziale e imprescindibile è l’impegno sul territorio dove i servizi di Igiene Pubblica e delle Usca svolgono un lavoro capillare su un numero di contagi in crescita ogni giorno. Al momento sono 7347 i pazienti in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte di medici e infermieri del territorio nell’intera Asl Toscana Sud Est. Questi numeri sottendono però un lavoro massiccio di tracciamento dei contatti che adesso è supportato grazie all’istituzione della centrale di Contact Tracing. La regola delle tre “T” resta ancora la strategia vincente per combattere il virus: “Testare” più persone possibile con i tamponi (ma anche test sierologici), “Tracciare” attraverso l’indagine epidemiologica i contatti dei casi positivi per testarli e isolarli dalla comunità e, infine, “Trattare” i malati con l’assistenza ospedaliera o domiciliare coordinata.
“Nella provincia di Grosseto – ha detto Simona Dei – il picco epidemico cresce meno velocemente che nelle altre province della Asl sud est, la macchina organizzativa è comunque pronta nel dare risposte adeguate e flessibili ai casi che abbiamo e avremo, sia a livello territoriale che ospedaliero”
“Quello che stiamo vivendo è un periodo di emergenza generale che ci vede tutti protagonisti, nessuno escluso – afferma Massimo Forti, direttore del Misericordia – Noi, del servizio sanitario, dobbiamo fare del nostro meglio per la salute dei cittadini, anche grazie alla sinergia tra le istituzioni. Dalla prima ondata Covid abbiamo imparato tanto, nella gestione di questa pandemia e anche per i valori e la generosità che tante persone ci hanno dimostrato. Grazie ai nostri professionisti, anche questa volta faremo squadra e daremo il massimo dentro e fuori l’ospedale”.