GROSSETO – 16 evasori totali sono stati scoperti nei mesi scorsi dalla Guardia di finanza della provincia di Grosseto. «Questo è un momento di disagio per tanti operatori economici – afferma il comandante provinciale della Guardia di finanza Cesare Antuofermo – anche per questo ci stiamo concentrando su interventi di questo tipo. Stiamo riorientando le nostre attività, i nostri controlli, su fenomeni particolarmente critici da un punto di vista fiscale ed economico: coloro che rispettano le regole non hanno da temere».
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«La nostra attenzione – precisa il comandante – è focalizzata su chi anzi potrebbe sfruttare questo momento di debolezza, per offrire un sostegno che non sia uno di quelli previsti dalla legge» il comandante mette in guardia contro eventuali offerte di denaro a tasso di usura «Non sto dicendo che ci siano al momento questo genere di fenomeni, ma in momenti come questi possono verificarsi questo genere di episodi, e vogliamo dire a tutti i cittadini che le nostre caserme sono aperte per ogni genere di sostegno e di segnalazione. Vogliamo tutelare l’economia legale».
Da inizio anno i controlli fiscali sono stati 67. Da marzo sono orientati su target e obiettivi più strutturali. Tra questi gli evasori totali. Nel caso di Grosseto per la maggior parte di prima fascia, ossia aziende tra zero e 5 milioni di affari. Solo tre quelli di terza fascia, oltre i 100 milioni di affari. Si tratta perlopiù di piccole imprese, totalmente sconosciute al fisco. Gli ultimi cinque scoperti negli ultimi tre mesi.
«Stiamo ponendo la nostra attenzione anche sui rischi di infiltrazioni. Stiamo ponendo forte attenzione a eventuali segnali che cogliamo sul territorio. Questo è un periodo di grandi interventi pubblici – afferma Vincenzo Conetta comandante del nucleo di polizie economico finanziaria della Guaedia di finanza – e bisogna fare attenzione a chi vanno questi soldi. Sul fronte dell’evasione fiscale l’emergenza pandemica ha fatto si che si siano sospesi temporaneamente controlli fiscali e ci stiamo concentrando su quelli internazionali eventuali fittizie residenze all’estero anche delle società».
«Lo Stato, per supportare le problematiche dei singoli, darà determinati sussidi – prosegue il comandante Antuofermo -. Ma servono i requisiti. E dunque i controlli». Come quelli fatti per il reddito di cittadinanza di cui vi parliamo nell’articolo sotto.