GROSSETO – «Stiamo ricevendo tonnellate di comunicazioni su orari di entrata ed uscita dei nostri figli, su mascherine, gel, comportamenti vari da seguire, e poi? Tutti ammassati davanti al cancello ad aspettare di sapere se ci sarà sciopero» a scrivere è una nostra lettrice, Federica Ferroni, una mamma di un ragazzo della scuola media Vico a Grosseto.
«Con centinaia di attività che chiudono per assembramenti, con diverse regioni già col coprifuoco serale, questa era la situazione di stamani difronte alla scuola per circa 20 minuti in attesa che ci comunicassero l’apertura dei cancelli».
La madre ha scritto alla preside Francesca Iovenitti: «Non riesco a trovar logica in tutto ciò. Lei come preside in prima linea sta facendo salti mortali perché le norme di sicurezza vengano rispettate alla virgola per la tutela della salute di tutti; tutta la nostra Nazione sta inventando l’inverosimile affinché le scuole possano rimanere aperte e poi? Succede questo: tutti ammassati davanti al cancello ad aspettare. In meno di un mese e mezzo dall’apertura ben tre scioperi di cui ben due andati a buon fine».
«La scuola media Vico è stata sempre tristemente nota per l’alta adesione agli scioperi ma vi sembra ora il momento per proseguire con questo triste primato? È mai possibile che il vostro personale rivendichi sempre il diritto allo sciopero (per non si sa cosa, visto che di questi tempi dovrebbero ringraziare di avere un lavoro) e non sia mai colpito da un minimo di senso civico o senso di responsabilità nei confronti di questi ragazzi?».
Quantomeno, vista la gravità del momento, non potreste fare uno strappo alla regola e comunicarlo il giorno prima se non intendete aprire? Quello che è stato creato stamani ed anche all’ultimo sciopero è a tutti gli effetti un creare una situazione non tanto di disagio per le famiglie (qual è lo scopo dello sciopero), quanto di mancato rispetto delle norme anti-covid».
«Lo sciopero è un diritto, se lo impedissi incorrerei in comportamento antisindacale» risponde la preside Francesca Iovenitti «I lavoratori comunicano la mattina se aderiranno o meno allo sciopero, e quindi non si può ovviare al fatto di dover aspettare qualche minuto fuori dalla scuola. Quando al dirlo il giorno prima, i genitori sono stati avvisati, nei giorni precedenti, della possibilità di sciopero, anche con una circolare: come ho detto lo sciopero è un diritto garantito di ogni lavoratore. È inevitabile che questo crei disagio, questo però è avvenuto quei pochi minuti necessari a comunicare che la scuola sarebbe rimasta chiusa».
«Quanto all’assembramento – prosegue la dirigente – questo ovviamente contravviene alle disposizioni che ho comunicato anche con circolari dall’inizio dell’anno, e questo diventa più evidente in tempo di Covid. Purtroppo si tratta di un tipo di disagi che è difficile prevedere e prevenire, se non con metodi, appunto, che sarebbero considerati antisindacali. Confidiamo sul grande senso di responsabilità di tutti, genitori e utenti, specie in un momento così difficile, affinché la situazione non venga aggravata».
«Proprio per contenere fatti come questo l’istituto ha scaglionato e ripartito in modo rigoroso gli studenti sulle tre entrate; ma questo non è bastato, in questo caso, ad arginare e contenere l’afflusso di questa mattina. La cosa è durata comunque solo pochi minuti».