GAVORRANO – La Provincia di Grosseto ha aderito alla rete nazionale per l’educazione contro le mafie di Avviso Pubblico. La richiesta era contenuta in una mozione dell’assemblea dei sindaci, come ricorda come ricorda il sindaco di Gavorrano, Andrea Biondi, in qualità di componente del direttivo nazionale di Avviso Pubblico.
«Gli allarmi ormai si ripetono su vari fronti ed arrivano da voci autorevoli come la Direzione nazionale antimafia, Banca d’Italia e Ministero dell’Interno, da associazioni e sindacati come quelli riuniti nel manifesto #GiustaItalia promosso da Libera, e da sindaci preoccupati per il rischio usura e riciclaggio» ricordava la mozione che era stata presentata il 28 maggio scorso.
«L’emergenza da Covid-19 rischia di alimentare due virus che l’Italia non è finora riuscita a debellare: il welfare criminale, che intercetta le persone che hanno perso lavoro e reddito «nei confronti dei quali le misure messe in campo dalle Istituzioni non hanno la stessa reattività»; e la mafia imprenditrice, quella che è ingrassata a ogni nuovo disastro, a partire dai terremoti».
«Purtroppo la provincia di Grosseto non è immune da queste problematiche, vista anche la fragilità della nostra economia, legata in parte al settore turistico ricettivo dove il maggiore ricambio delle proprietà e gestione degli esercizi ricettivi e commerciali, ha certamente rappresentato un terreno fertile per l’infiltrazione nel nostro tessuto produttivo delle organizzazioni malavitose, senza dimenticare il sistema del caporalato nell’impiego di lavoro stagionale nel settore agricolo» prosegue Biondi che sottolinea la necessità di «un’azione univoca di tutti i soggetti economici e sociali attivi nel territorio: istituzioni, imprese, sindacati, Prefettura, associazioni, cittadini, siano sentinelle per garantire la legalità nella provincia di Grosseto».
Anche per questo i sindaci hanno chiesto l’adesione della Provincia «alla rete nazionale per l’educazione contro le mafie di Avviso pubblico, sensibilizzando i comuni del territorio ad affrontare il medesimo passo come atto simbolico a favore della legalità contro il pericolo di infiltrazione criminale del nostro tessuto produttivo. Tra le proposte quella per l’istituzione presso la Prefettura di un Osservatorio sulla criminalità con l’obiettivo di intercettare i fenomeni criminali nella fase emergenziale e post-emergenziale; e ancora la stesura di un Protocollo d’intesa a difesa della legalità e contro le Mafie, sottoscritto presso la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno da parte di tutti i soggetti rappresentativi del settore produttivo e del lavoro dipendente».