GROSSETO – “Lo scontro voluto e costruito da Antonfrancesco Vivarelli Colonna per la presidenza dell’assemblea dei soci di Coeso Sds è veramente, ormai, noioso”.
A scriverlo, in una nota, Giacomo Termine, presidente uscente del Coeso Sds.
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“Il tema della salute pubblica sempre, ma specialmente in questo momento – prosegue Termine -, non può essere ridotto ad una battaglia egoistica per una poltrona.
Io non sarò più il presidente e, però, il ricambio vorrei fosse guidato da una logica di merito e non di esercizio di un potere astratto. Ora è urgente trovare il miglior candidato per la presidenza e, ormai pare ovvio, non è Antonfrancesco Vivarelli Colonna, semplicemente perché in democrazia in questa assemblea si viene scelti dai rappresentanti dei cittadini, i sindaci, non da se stessi. Per questo dico e chiedo un “passo in avanti” a Vivarelli Colonna verso il bene comune.
L’assemblea dei sindaci rappresenta tutte le nostre persone, indistintamente, oltre gli schieramenti di opinione. Così deve essere e così mi impegno che sia.
Nessun dualismo dovrà fermare una scelta necessaria per rendere completa la filiera dirigenziale del Coeso SdS e garantire il giusto collegamento con i territori.
Lo stallo in cui Vivarelli vorrebbe tenere questo organismo non ha senso perché ci sono tutte le condizioni per individuare collegialmente un giusto rappresentante.
La fase che viviamo è dannosa, delegittima tutti e soprattutto diventa espressione del degrado di una certa classe politica che impedisce la programmazione, le innovazioni, depotenziando i servizi e le strutture.
Gli obiettivi che ci siamo posti insieme con la fusione della tre ex zone distretto sono molto più ambiziosi di quello che sta facendo adesso la Sds e quindi dobbiamo andare oltre: per farlo serve unità e coesione anche all’interno dell’Assemblea dei soci. Per questo serve un atteggiamento responsabile e istituzionale: basta attacchi e forzature, basta diffide, lettere e carte bollate. Il contesto istituzionale impone serietà da parte di tutti. Le diversità politiche si devono misurare fuori dalle strutture utili alle persone.
Rinnovo, quindi, il mio invito a fare un passo in avanti, a trovare la soluzione migliore per tutti di cui possiamo discutere. Una strada nuova – conclude Termine -, fondamentale per individuare un nome su cui ci sia reale consenso, perché solo il consenso determina la leale collaborazione, necessaria per governare e progettare percorsi di salute nell’interesse dei cittadini del nostro territorio”.