GAVORRANO – “Con riferimento al consiglio comunale del 30 settembre, possiamo affermare che le nostre aspettative non sono state deluse. Ci aspettavamo infatti un consiglio intenso, con l’opportunità di dire la nostra su molti argomenti di strategica importanza per l’amministrazione comunale. E così è stato”.
A scriverlo, in una nota, i due consiglieri di minoranza Andrea Maule e Giacomo Signori.
“Ad iniziare dalla risposta che il sindaco Andrea Biondi ci ha dato in merito alla nostra interpellanza sull’ambigua nomina di Giacomo Termine a capo dell’area personale – proseguono -. Dinanzi ai nostri chiari e puntuali quesiti, Biondi non ha potuto fare altro che risponderci: ‘ho chiesto apposito parere all’Anac’.
Peccato che questo parere, basilare all’interno della vicenda, il sindaco lo abbia richiesto solo dopo aver concesso all’amico Termine una ambiziosa nomina. Non era forse il caso di approfondire prima le eventuali cause di incompatibilità del multi-poltrona Termine?
Il consiglio in trattazione ci ha poi confermato come questa maggioranza sia spesso in confusione ed addirittura poco preparata. E’ il caso del Regolamento sulla nuova Imu; regolamento che a nostro avviso conteneva grossolani errori ed addirittura una conflittualità rispetto alla
normativa nazionale. A seguito del nostro intervento in assise, dove abbiamo segnalato ciò, è scoppiato il caos. Consiglio comunale sospeso per vari minuti, con la maggioranza impegnata nella disperata ricerca di una soluzione ragionevole, che alla fine non è arrivata. Regolamento approvato per come è stato presentato, con una sorta di impegno morale della Giunta a risistemarlo il prima possibile.
E per finire l’incredibile mattinata vanno in approvazione le tariffe Imu e Tari 2020, rimaste invariate rispetto al 2019. Vale la pena ricordare che il Comune di Gavorrano applica sull’Imu la tariffa massima consentita dalla legge; come abbiamo affermato in Consiglio, rivolgendoci ai
banchi della maggioranza: ‘ai cittadini più di questo non potete chiedere, per nostra fortuna la legge vi pone un limite’. Stessa cosa, più o meno, per la Tari. Dove ci aspettavamo decisamente un maggiore impegno per ridurre la pressione fiscale sui contribuenti, ed invece nulla. Tutto rimandato a data da destinarsi.
Ci attendiamo a questo punto la consueta, arrogante e spocchiosa, risposta della maggioranza – concludono -; la quale non disdegnerà di espletarci l’ennesima lezione sulla ‘buona amministrazione’ che da anni ed anni il Partito democratico attua sul nostro territorio. I risultati,
d’altronde, sono sotto gli occhi di tutti”.