GROSSETO – Solo il 12,4% dei toscani ha scaricato l’app Immuni, il sistema tecnologico predisposto dal Governo che consente di tracciare in modo diretto e veloce eventuali contatti con persone positive al Covid19.
Anche IlGiunco.net aderisce alla campagna lanciata dal Foglio diretto da Claudio Cerasa per promuovere l’installazione sul proprio smartphone di questo sistema di allerta:
“Piccola proposta rivolta a tutti i giornali: sabato diamo una pagina a #Immuni e spieghiamo ai lettori perché avere più app scaricate significa avere meno restrizioni in futuro. Chi ci sta?”
In provincia di Grosseto non sono numerosi i cittadini che hanno scaricato la app e sono davvero pochissimi i codici attivati da parte dei positivi verso i loro contatti. Lo strumento, invece, si rivelerebbe molto utile ed efficace nell’opera di “contact tracing” di Ats Insubria per risalire e verificare le condizioni dei contatti delle ultime 48 ore di un nuovo positivo.
Immuni funziona su smartphone Android e iOS (iPhone) con sistemi operativi aggiornati ed è stato esteso l’uso ad alcuni dispositivi che erano rimasti fuori, come Huawei che ha rilasciato la sua versione per il contact tracing.
Una volta scaricata, l’app richiede una serie di passaggi per acquisire le informazioni di base sull’utente: dall’età (la minima consentita è 14 anni) al consenso per la privacy, quindi l’abilitazione delle notifiche per poter ricevere l’alert e la provincia di appartenenza.
Quando le ATS riscontrano un nuovo caso positivo, dietro consenso del soggetto stesso, inseriscono un codice nel sistema. I telefoni fanno una verifica dei codici in automatico e viene inviata la notifica agli utenti con i quali il caso positivo è stato a stretto contatto. Per essere registrato l’incontro deve durare almeno 5 minuti e fino a un massimo di mezz’ora a meno di due metri.