SANTA FIORA – Sui dolci e assolati pendii, ferme sono le radici di Selva. Il tepore del sole, la purezza dell’acqua, la soda terra e l’antica mano, senza l’uso di prodotti chimici, rendono unico questo bulbo e gli donano dolcezza e digeribilità impareggiabile.
Soltanto la fatica di quelle braccia fertilizza gli orti e i campi di coltivazione della nostra cipolla.
Ogni ‘frutto’ è un piccolo decanter di vino rosso perlaceo che, fresco o cotto, può accompagnarsi a tutte le combinazioni della tua cucina.
“Questo è l’incipit del nuovo volantino che, insieme alla recente notizia che la cipolla rossa, simbolo della Selva di Santa Fiora, sarebbe un ottimo antivirale – perfino come inibitore specifico del Coronavirus – ridona forza e vigore ai coraggiosi coltivatori/custodi – spiega il Comune di Santa Fiora -. Dagli studi emerge infatti che la quercetina, contenuta in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico ed è nota per le sue proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative. Sono note anche le sue proprietà farmacocinetiche ed è ottimamente tollerata dall’uomo”.
“Già negli anni scorsi infatti – continua il Comune – uno studio sulla cipolla rossa della Selva da parte dell’Ivalsa – Cnr aveva messo in risalto il fatto che”grazie ad un suolo di origine vulcanica, la zona del Monte Amiata è caratterizzata da un’ampia escursione termica che fornisce una base agronomica interessante per produzioni di nicchia dalle peculiari qualità chimiche ed organolettiche che fa risultare la capacità antiossidante, a parità di zuccheri, superiore di 24 unità rispetto ai campioni commerciali. L’alto potere antiossidante in grado di liberare i radicali liberi e di proteggere l’organismo dalla loro azione negativa fa di questa varietà un prodotto più salutare rispetto alle cipolle commerciali.
Tanto di cappello quindi, per la dedizione di questo gruppo di volontari, lavoratori ed imprese che con impegno e fatica, anche in questo anno pieno di difficoltà, hanno messo a dimora migliaia di piantine con l’intento di offrire ai migliori negozi dell’Amiata e della Maremma un prodotto salutare e genuino. Una grande soddisfazione, chiosano i coltivatori, lavorare ad un progetto di valorizzazione che seppur in fase iniziale riscuote un grande apprezzamento da parte dei consumatori ed anche da chef rinomati. In conclusione – afferma la nota comunale -mangiate la cipolla perché fa bene”.