Investire in borsa non è di certo un qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo non è impossibile. Si tratta di un’attività che richiede studio e attenzione nei confronti di diversi fattori. Secondo il rapporto, alla fine del 2019 il 45% delle famiglie italiane detiene uno o più strumenti finanziari, che siano fondi comuni, azioni o obbligazioni bancarie e ben il 60% delle famiglie riesce a risparmiare in maniera regolare. Negli altri Paesi dell’Europa Occidentale gli investimenti in titoli azionari incontrano un maggior favore tra le famiglie, basti pensare che in Germania ammontano all’8,4% del Pil, in Spagna il 9,2%, in Francia il 10,5%. Tra l’altro in questi tre Paesi i miliardi messi in Borsa oltre a essere in valore assoluto molti di più di quelli investiti nello stesso modo in Italia, sono anche di più di quelli messi nel 2000.
I consigli degli esperti
Nonostante i numeri nel resto d’Europa sembrano essere più sostanziosi, cresce l’interesse per gli utenti verso il mondo degli investimenti in Italia. Prima di investire è importante conoscere almeno le regole basilari per non correre rischi inutili per il proprio patrimonio.
Il primo punto è quello di affidarsi solo ed esclusivamente a broker legali. Le piattaforme in questione sono controllate a livello internazionale e, per essere online, devono rispettare regole molto severe. Questo permette agli utenti di non preoccuparsi per come vengono gestiti i loro soldi. In poche parole, grazie ai broker regolamentati è possibile giocare in Borsa sapendo che non si finirà vittima di truffe. Attenzione poi alla questione emotiva. C’è chi si fa prendere dall’entusiasmo, chi è costantemente sotto pressione; chi crede che la borsa sia un gioco.
Queste e molte altre condizioni psicologiche possono determinare scelte irrazionali d’investimento che potrebbero tradursi in perdite di denaro in borsa. In questo frangente dovremo anche sottolineare quella che è la regola di base del mondo degli investimenti: a rischi maggiori corrispondono, potenzialmente, guadagni maggiori.
Chi non risica, per dirla con un famoso proverbio italiano, non rosica. Questo vuol dire che quanto dovrai modulare è sempre un compromesso tra rischio e potenziale guadagno. I mercati sono organizzati in modo tale da premiare il rischio e premiare molto meno la sicurezza.
Conoscere i mercati
Per investire in borsa è importante restare sempre aggiornati sui mercati europei. Il mercato italiano, ad esempio, ha lo scopo di finanziare il rimborso del debito pubblico principale. Ci sono 8 borse nel paese, il principale dei quali si trova a Milano. La caratteristica principale dello scambio è il pieno controllo da parte dello Stato. La Borsa Italiana occupa il 14 ° posto in classifica per numero di capitalizzazioni. I titoli di stato sono in borsa. L’intero scambio è subordinato al Ministero delle finanze. Le transazioni di acquisto e vendita non hanno un termine. Tutte le azioni sono registrate. Il valore dello scambio a livello internazionale è minimo. In linea di massima le borse forniscono le strutture l’emissione e il rimborso di tali titoli, strumenti ed eventi capitali incluso il pagamento di reddito e dividendi.
Nel momento in cui si negozia titoli in borsa, si deve considerare che questi includono azioni che sono emesse da società quotate, come anche fondi comuni d’investimento, derivati e che sono raggruppati in prodotti di investimento e obbligazioni.
Le borse funzionano spesso come funzionano i mercati, ovvero ad asta continua con acquirenti e venditori che completano le transazioni in un luogo centrale. Oggi è possibile anche investire in borsa online, grazie alle piattaforme di trading elettroniche.
Le borse estere
Per tanti i paesi in via di sviluppo rappresentano la destinazione ideale per i propri investimenti. Come succede per le borse europee, è importante conoscere i mercati esteri prima di investire. La stabilità politica, la crescita potenziale del mercato, le regolamentazioni per business e investimenti sono elementi chiave da tenere in considerazione. L’Uruguay, ad esempio, raggiunge la vetta tra gli spazi da esplorare sui mercati esteri. Il Paese è riuscito a emergere come democrazia nel 1984, dopo lunghi anni di dominio militare.
Scoperto dai portoghesi nel 1512, fu conteso da Portogallo e Spagna fino al 1811, data in cui l’Uruguay ottenne l’indipendenza nella battaglia di Las Piedras. Nel corso del XIX secolo l’Uruguay ha vissuto una lunga serie di guerre civili e conflitti interni. In generale, investire fuori dall’Italia garantisce la diversificazione del portafoglio e la possibilità di trarre vantaggio da un insieme più grande di opportunità. È possibile investire in attività all’estero anche vivendo in Italia, ed è un’operazione piuttosto comune.