CASTELL’AZZARA – L’assistenza pediatrica ai bambini della comunità amiatina resta come sempre garantita, anche senza l’apertura di uno specifico ambulatorio nel paese di Castell’Azzara. Si è tenuto nei giorni scorsi, su richiesta del sindaco amiatino, un incontro con il direttore della Società della Salute Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana per valutare la possibile apertura invernale di un ambulatorio del pediatra di libera scelta, che già da tempo presta servizio per le famiglie del luogo.
“Per il momento – spiega Fabrizio Boldrini, direttore della SdS – la pediatra di libera scelta non è in condizioni di aggiungere questo servizio alle prestazioni che già svolge, a causa della pandemia in corso che obbliga ad un rigido rispetto di procedure e condizioni per i luoghi aperti al pubblico. In questi ultimi mesi dell’anno, quindi, la dottoressa Coppi, che ringrazio per la grande disponibilità e la professionalità con cui ha sempre seguito i propri pazienti, anche in questi difficili mesi, garantirà, come di consueto, le visite di accrescimento negli ambulatori di Cinigiano e Santa Fiora e definirà di volta in volta, insieme alle famiglie, le modalità per i casi urgenti”.
Nessun nuovo ambulatorio di riferimento, quindi, ma nessuna limitazione al servizio da sempre offerto, che permetterà alle famiglie che risiedono nel territorio comunale di Castell’Azzara di avere garantite le prestazioni necessarie.
“In questo difficile momento, in cui è fondamentale limitare al massimo ogni possibile contagio– prosegue Boldrini -, ogni medico di medicina generale e ogni pediatra del nostro territorio sta facendo il meglio possibile per organizzare il servizio di accoglienza e accesso dei pazienti. La pandemia è tutt’altro che conclusa, anzi, è evidente una sua recrudescenza. Per questo è fondamentale che ognuno rispetti i fondamentali principi di sicurezza riducendo al massimo le occasioni di contagio.
La situazione amiatina anche su questo fronte è comunque in divenire e con la pediatra di famiglia valuteremo nei prossimi mesi l’evolversi della situazione senza scartare la possibilità, quando la pandemia lo permetterà, di riprendere l’ipotesi di presenze invernali anche nei paesi più piccoli”.