FIRENZE – E’ stato un incontro utile e costruttivo quello che si è svolto nei giorni scorsi fra il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Sud Est Antonio D’Urso, il direttore sanitario Simona Dei e i rappresentanti di Avis toscani.
L’incontro, richiesto da Avis, aveva l’obiettivo di affrontare alcune criticità relative alla gestione dei centri trasfusionali dell’area grossetana.
Per Avis regionale erano presenti il presidente regionale Adelmo Agnolucci, il vice-presidente Luciano Franchi, il segretario Isa Mancini, il direttore Donata Marangio, e per Avis provinciale e comunale di Grosseto i rispettivi presidenti Carlo Sestini e Erminio Ercolani.
“Durante l’incontro sono state condivise le problematiche relative alla gestione dei centri trasfusionali della Ausl Toscana Sud Est – spiegano i presidenti di Avis regionale Toscana e Avis comunale e provinciale Grosseto -, in particolare quelle riguardanti la carenza di personale che incidono sull’organizzazione della raccolta delle donazioni di sangue.
E’ emerso come esista una “crisi di vocazione” dei medici, specie nelle aree interne e in particolare per quanto riguarda la medicina trasfusionale che prevede molte responsabilità e opera con una cornice normativa complessa.
Il confronto, che Avis ha fortemente voluto ed era necessario vista la situazione di criticità nell’organizzazione dei centri trasfusionali in questa area, è stato positivo. Dall’incontro è emersa la volontà di lavorare insieme per affrontare tali criticità in un contesto, come è quello del grossetano, certo non semplice da gestire, avviando un confronto in sede regionale per risolvere prima di tutto il problema del personale medico.
Avis e le altre associazioni che operano nella donazione del sangue sono a disposizione per dare il loro contributo propositivo e fare in modo che il sistema trasfusionale migliori sempre di più, valorizzando e riconoscendo il contributo imprescindibile dei donatori.
Da parte sua il direttore generale D’Urso si è impegnato ad operare per garantire il più possibile la copertura dell’organico – concludono da Avis – e assicurare continuità ai professionisti con la valorizzazione del loro impegno e competenza professionale”.