GROSSETO – Dopo il successo della prima edizione, torna a Grosseto “Hexagon Film Festival”, il festival cinematografico dedicato ai cortometraggi narrativi della durata massima di 20 minuti.
Si tratta di una rassegna di cortometraggi, promossa con il patrocinio e il contributo del Comune di Grosseto e che porterà il meglio della produzione internazionale di cinema breve per le strade della città.
La rassegna, edizione 2020, debutterà con “Corti in vetrina” dal 17 al 19 settembre: 10 schermi in 10 vetrine dei negozi del centro mostreranno 10 corti diversi, e il pubblico potrà esprimere le proprie preferenze collegandosi al sito dedicato.
L’evento si svolgerà nel totale rispetto delle normative anti-Covid, per tutelare la salute di organizzatori e partecipanti, tanto che per accedere alle proiezioni dal vivo della fase finale e alla cerimonia di premiazione sarà necessario prenotarsi a questo link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-hexagon-film-festival-2020-117193271229?aff=ebdssbdestsearch&fbclid=IwAR3iMfNzA0aNJzm6PeE_gK6D8iGfceBiWtimNbvVD3IHiP1-IpCr96wsN4.
Hexagon Film Festival 2020: il programma
Corti in Vetrina, da giovedì 17 a sabato 19 settembre.
Ogni giorno dalle 19 alle 24 verranno proiettati 10 dei corti selezionati, in dieci vetrine di negozi del centro storico di Grosseto. I passanti potranno fermarsi a godere delle proiezioni, seguendo una mappa a tappe, dopodiché potranno collegarsi alla webapp di Hexagon Film Festival per votare il loro corto preferito (vota.hexagonfilmfestival.com http://vota.hexagonfilmfestival.com/ – link accessibile solo da mobile)
Fase finale, da giovedì 24 a sabato 26 settembre
Dal 24 al 25 settembre con le proiezioni dal vivo che si terranno nell’aula magna del Polo universitario grossetano, in via Ginori 43, sarà possibile vedere i cortometraggi, selezionati dalla commissione del Festival, che si contenderanno il primo premio per le seguenti sezioni:
Tiferet, aperta ai cortometraggi in live action a tema libero;
Bereshit, aperta ai cortometraggi d’animazione a tema libero;
Il lato positivo, aperta a corti sia d’animazione, che in live action, con la disabilità come tema;
Rasenna, aperto a cortometraggi prodotti da cineasti toscani girati in Toscana.
Nel corso della serata finale di sabato 26 settembre al Teatro degli Industri, in via Mazzini 89, avranno inoltre luogo le premiazioni dei cortometraggi vincitori, oltre alla live performance del duo Apotropia e il monologo dell’attore e comico Carmine Del Grosso, che presenterà la cerimonia insieme a Marion Venturini.
Per partecipare alle serate di proiezioni della fase finale e alla serata di premiazione di sabato 26, sarà obbligatorio prenotare il proprio posto a sedere, in maniera completamente gratuita, al solo scopo di monitorare gli accessi e quindi garantire il necessario distanziamento sociale, come da normativa anti-Covid.
Corti in Vetrina: la selezione ufficiale
A.J.E. di Benjamin Germany e Jérémy Lafar 2019, (10′) – Francia – Aspettando a casa il fidanzato per passare la serata insieme, Mathilde riceve sul suo televisore la notifica di una strana applicazione. Il suo mondo sarà stravolto in una manciata di minuti (Nella vetrina di Ottica Ricasoli, via Bettino Ricasoli 15)
Bang Bang di Vanesa Bettinelli Di Genni e Natalia Acosta 2018, (6′) – Argentina – Dicono che i bambini sono la voce della verità, e che vivono in un mondo giocoso dove gelosia e risentimento non esistono, ma le storie tese tra Daniela e Malena possono smentire questi luoghi comuni (Nella vetrina di Lullaby Baby Store, via Galilei, 25)
Bottleneck di Måns Berthas 2019, (8′) – Svezia – Tre donne si riuniscono per un atto vendicativo. Fanno girare una bottiglia per decidere chi dovrà compiere il gesto. I loro piani verranno rovinati dall’apparizione di una minaccia imprevista (Nella vetrina di Vermuttino Coffee & Spirits, Piazza Dante Alighieri 13)
Dis-play di Roberto Calabrese e Tito Laurenti 2019, (8′) – Italia – Un ragazzo, con lo sguardo sempre fisso sullo schermo del cellulare, si reca ogni giorno alla stazione per prendere il treno. L’inaspettato incontro con uno sconosciuto potrebbe finalmente distrarlo dalla sua apatia relazionale (Nella vetrina di Ottica Ballerini, corso Giosuè Carducci 59)
El poligrafo (o la virtud de saber elegir) di Marta López-Fernández 2018, (9′) – Spagna – Una ragazza, in cerca di approvazione, fa conoscere a suo padre diversi corteggiatori, in modo che determini, con una stretta, quello giusto (secondo lui). Il prescelto sarà l’anima gemella? (Nella vetrina di Libreria Paoline, piazza del Duomo 1)
Fritanga di José David Díaz 2019, (5′) – Spagna – Dopo una notte romantica ed una promessa importante, Alberto e Manuel dovranno scegliere a quali genitori dare la bella notizia per primi. Sarà uno scontro senza esclusione di colpi (Nella vetrina di Blanchard Abbigliamento, via Galileo Galilei 2)
Le Graffiti di Aurélien Laplace 2019 (‘9) Francia – Stupore in città: questa mattina è stato rinvenuto un graffito satirico sul muro di un monumento storico! Le persone coinvolte nello sberleffo, il Sindaco ed il Dott. Robin dovranno fornire spiegazioni (Nella vetrina di Libreria Mondadori, corso Giosuè Carducci 9)
Magnesio di Adriano Ricci 2019, (5′) – Italia – Alice è una giovane ginnasta che si sta allenando per un’importante gara. La paura di non essere all’altezza la paralizza e la fa cadere, ma l’applauso di una persona speciale le farà tornare il coraggio di rialzarsi (Nella vetrina di Ottica Nau, corso Giosuè Carducci 92)
Robert The Robot di Jonathan Irwin 2020, (4′) – Regno Unito – Nel prossimo futuro, i lavori domestici verranno svolti da robot pulitori dotati d’intelligenza artificiale. Ogni casa ne avrà almeno uno, che diventerà parte della famiglia (Nella vetrina di Ragazzi Italiani Abbigliamento, via Agostino Bertani 4)
Un autre jour à L.A. di Marie Tollec 2020, (8′) – Stati Uniti – Una coppia di fidanzati discute e fa la pace in quello che sembra un giorno qualunque passato in una spiaggia della California. La realtà è ben diversa e preoccupante (Nella vetrina di Parronchi Abbigliamento, corso Giosuè Carducci 78)
Fase Finale 2020 – I corti selezionati:
TIFERET
Antxoni, di Rubén Sainz 2018 (’14) Spagna – Mikel, come tutti i giorni, raggiunge casa dei genitori con le sue due figlie per pranzo. La sorpresa che lo attende cambierà la sua vita e lo metterà di fronte ad un grosso dilemma.
L’ora delle nuvole di Mario Sposito 2018 (’19) Italia – Francesco è un prete che ha smarrito la fede. Insieme ad altri sacerdoti in crisi come lui, intraprende un percorso che gli fa comprendere che per ritrovare Dio deve prima di tutto ritrovare se stesso.
LOVF di Olga Alamán 2020 (’17) Spagna – Sara cerca l’amore, ma esce solo con uomini “invisibili”, come Ivan, che non ricambia il suo amore. Riuscirà ad andare avanti e prendersi cura di sé stessa o diventerà “invisibile” pure lei?
Maradona’s leg di Firas Khoury 2019 (’20) Germania – Durante i Mondiali del 1990, due bambini palestinesi cercano le “gambe di Maradona”, l’ultima figurina mancante per completare il loro album ed ottenere una consolle Atari in premio.
Non è solo un gioco di Guglielmo Lipari 2019 (’19) Italia – Annamaria e Pina Scoglio sono due sorelle con una passione: il burraco. Un gioco spietato che compromette rapporti e sentimenti. Una storia che dimostra che la vita… non è solo un gioco.
Piece of Mind di Oliver Lavery-Farag 2020 (’17) Regno Unito – Un soldato torna a casa dalla sua terza missione e scopre che la sua vita è cambiata per sempre. Lo stress della sua esperienza lo costringe a guardarsi allo specchio per poter andare avanti.
Pizza Boy di Gianluca Zonta 2019 (’15) Italia – Saba, un ragazzo georgiano, lavora come porta pizza. Durante il turno riceve un’importante telefonata: sta per nascere suo figlio. Costretto a finire le consegne, spera di arrivare in tempo in ospedale.
Skin di Guy Nattiv 2018 (’20) Stati Uniti – In un supermercato di una cittadina industriale americana, un uomo di colore sorride ad un bambino bianco attraverso il corridoio delle casse. Questo innocuo gesto scatena una spietata guerra tra bande.
Sticker di Georgi M. Unkovski 2019 (’19) Macedonia del Nord – Dopo il fallito tentativo di rinnovare la registrazione della sua auto, Dejan rimane incastrato in una trappola burocratica che mette alla prova la sua determinazione ad essere un padre responsabile.
Una vida asegurada di Jesús Martínez Nota 2020 (’13) Spagna – Un’assicuratrice alle prime armi cerca di vendere una polizza sulla vita ad un’anziana seguendo per filo e per segno le indicazioni del suo capo, ma il lavoro sul campo non segue mai le linee guida.
BERESHIT
Duo di Tania Sharavarava 2018 (‘6) Repubblica Ceca – Due spiriti senza tempo, la cui interazione origina un’infinita varietà di manifestazioni di vita, danzano all’infinito tra musica e silenzio, sofferenza e gioia, amore e indifferenza.
Patchwork di Maria Manero Muro 2018 (‘8) Spagna – Loly, una donna di 60 che ha bisogno di un trapianto di fegato, racconta la sua storia di straordinaria normalità di casalinga e madre.
Turno di notte di Gianfrancesco Iacono 2019 (‘4) Italia – Una ragazza guida tutta la notte apparentemente senza motivo e si reca nei locali della movida palermitana. La verità è sfuggente e la vita può perdersi nelle spire di un sogno inquietante.
Viei Eksisosi di Antonis Doussias 2019 (‘5) Grecia – Una società totalitaria costringe le diversità alla uguaglianza di regime, spargendo ignoranza per ottenere paura ed invidia per scatenare la violenza. Ispirato all’arte di Costis Georgiou.
IL LATO POSITIVO
Better than Neil Armstrong di Alireza Ghasemi 2019 (’20) Iran – Quattro bambini viaggiano sulla luna con la missione di trovare un luogo misterioso chiamato “Redland”, le cui porte però sono sorvegliate da un pericoloso serpente.
Lo Schiacciapensieri di Domenico Modafferi 2019 (’14) Italia – Giuseppe è un ragazzo a cui manca la mano sinistra, ma quando incontra la bellissima Viola, pur di fare bella figura, nasconde la sua condizione, fingendo addirittura di essere un pianista.
The Blue Bed di Alireza Kazemipour 2020 (’14) Canada – Zahra, una donna di mezza età, visita un’agenzia di matrimoni temporanei in cerca di una giovane lavoratrice. La ragazza è insospettita dalle vere intenzioni e l’orientamento sessuale di Zahra.
Voler essere felice ad ogni costo di Michele Bertini Malgarini 2019 (’15) Italia – Paolo è un musicista innamorato di Claudia, una ragazza che non ha mai conosciuto, ma con la quale conversa in chat. Per incontrarla partirà per l’isola in cui vive, popolata da persone affette da sordità.
RASENNA
Anthropocene di Michelle Kossler 2020 (’15) Toscana – Futuro. Due sorelle sono chiuse nella propria casa, che le ripara dal sole, divenuto nocivo. A causa di un guasto al sistema di areazione, perdono i sensi. Una delle bambine, però riesce a riprendersi ed esce alla ricerca di soccorsi.
Discorso sopra i massimi sistemi della produzione cinematografica di Pietro Angelini 2019 (‘3) Toscana – Una satirica riflessione sulla produzione cinematografica dei giorni nostri, che non quantifica il valore di un’opera in termini di qualità artistica, ma soltanto di profitto generato.
Instant di Uberto Santinami 2020 (’14) Toscana – Un conduttore di una web-radio fornisce aiuto e sostegno a chi ne ha bisogno tramite un mezzo non convenzionale e vintage: una macchina fotografica istantanea.
Quel benedetto giorno della resa dei conti di Virginia Bellizzi 2019 (‘9) Toscana – Dario, un trentenne aspirante pittore sconvolto dai tradimenti della ex, pensa di ricorrere ad un gesto estremo. Per farlo, chiama il suo amico Gabriele, ma le cose prenderanno una piega grottesca.
Maggiori informazioni: https://hexagonfilmfestival.com/edizione-2020/
«I corti in vetrina vogliono essere un modo diverso di fare e di fruire l’arte e la cultura. Così come vogliono essere un modo diverso di utilizzare il commercio come veicolo di conoscenza e creatività – intervengono Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, e Riccardo Ginanneschi, assessore al Commercio del Comune di Grosseto. In questo contesto l’Hexagon Film Festival diventa un vero evento ricco di significati; un evento capace di animare il centro storico cittadino, anzitutto per veicolare al meglio le piccole realtà imprenditoriali. Un modo per incentivare le attività cittadine, richiamare residenti e turisti, ma anche semplici curiosi o appassionati, diffondere forme artistiche di valore con importanti contributi dall’Italia e dall’estero. Un modo per fare di Grosseto un centro di attrazione per i corti utilizzando le vetrine del centro come vetrina promozionale di una città e di un territorio. Un modo per far sì che il centro storico diventi per una settimana cinema diffuso all’aperto».
«Iniziare è difficile, confermarsi lo è ancora di più, ed in questo caso lo è stato a maggior ragione a causa della tragedia del Covid, che continua a mettere in pericolo la salute di tutti – spiega Lorenzo Santoni, presidente di Hexagon Film Festival -. Molti festival hanno deciso di posticipare o cancellare la propria programmazione, ma noi abbiamo provato lo stesso ad organizzare la seconda edizione, anche come segnale di resilienza verso la pandemia, ed abbiamo scommesso su un cartellone ancor più ricco dello scorso anno. Voglio ringraziare tutti gli sponsor, che ci hanno dato fiducia nonostante il periodo d’incertezza, l’assessore Riccardo Ginanneschi, il presidente di Fondazione Grosseto Cultura Giovanni Tombari ed il presidente di Fondazione L’Altra Città don Enzo Capitani».
«Ancora una volta, dopo l’esperienza decisamente positiva della prima edizione siamo felici di contribuire a una rassegna importante come Hexagon Film Festival, che porta in tutto il mondo il nome della nostra città – afferma Giovanni Tombari, presidente di Fondazione Grosseto Cultura -. Siamo certi, per il talento degli organizzatori e per la qualità delle opere partecipanti, che questa rassegna diventerà sempre più un punto di riferimento internazionale per i cortometraggi. Senza dimenticare che la sezione “Corti in vetrina” rende protagonista e vitale anche il nostro centro storico: un obiettivo, tra gli altri, che da sempre cerchiamo di perseguire con tante iniziative».
«Siamo felici di contribuire sia economicamente che fattivamente alla realizzazione del Festival attraverso la sezione Corti in vetrina – dice Enrico Collura, presidente CCN-Centro Storico Grosseto -. È un evento bello, dal grande potenziale, e che crediamo possa portare molti frutti. Siamo felici che la nostra stagione estiva si concluda con questa manifestazione, dando ancora più spessore ad una tre mesi di eventi che, speriamo, abbia soddisfatto cittadini e turisti in questo difficile momento di ripartenza. Un grazie a tutti i commercianti che si metteranno in gioco con le loro vetrine e un grande in bocca al lupo al regista che vincerà».
«Quando mi ha chiamato Lorenzo, ho accettato subito “sapete l’affitto, le bollette ecc.” – continua Carmine Del Grosso, il presentatore -. Ho visto il lavoro che era stato fatto, la voglia di distinguersi e soprattutto la motivazione che spinge a continuare. Sono un giovane comedian così come è giovane il festival. Incontrarsi significa fondere le idee e crescere insieme. Lorenzo avrebbe potuto chiamare un presentatore come Pippo Baudo, Magalli e perché no David Letterman, ma David non prende l’aereo ecco perché ha chiamato me, va bene anche se sono la quarta scelta chiaramente non per motivi economici, accetto e sono sicuro che sarà una seconda edizione migliore delle tre precedenti».
«L’anno scorso un nostro video ha fatto parte della selezione ufficiale dell’Hexagon Film Festival e quest’anno, quando abbiamo ricevuto l’invito ad esibirci con un Live A/V durante la serata di premiazione, abbiamo accettato con molto piacere – a parlare Apotropia, duo artistico formato da Antonella Mignone e Cristiano Panepuccia. Il loro lavoro spazia da creazioni video alla danza, passando da esibizioni dal vivo, musica e installazioni che sono stati ospitati nei più importanti festival ed eventi internazionali di arte contemporanea e digitale -. I confini tra cinema e videoarte sono sempre più sfumati ed oggi il pubblico è molto più preparato di un tempo alla fruizione di opere audiovisive non convenzionali, anche grazie al lavoro di Festival come Hexagon».
«Ho condotto molti eventi nel corso della mia carriera, ma quello che mi ha colpito di Hexagon Film Festival è stata la particolarità del suo format e la straordinaria capacità di entrare in sinergia con il territorio, trasformando il centro storico della città in un cinema diffuso e mettendo la fruizione di cortometraggi di altissima qualità alla portata di tutti» conclude Marion Venturini, giornalista italo canadese con una forte passione per il mondo del cinema. Attrice e conduttrice, co-condurrà la serata finale del 26 settembre al Teatro degli Industri.