GROSSETO – La candidata del Partito democratico alle elezioni regionali Donatella Spadi parla del mondo del vino e delle tante realtà che nella provincia grossetana operano in questo settore. Si tratta di aziende importanti, che creano occupazione e che danno vita ad un prodotto che dà lustro al territorio: “La provincia di Grosseto – afferma Spadi – ha una grande tradizione in campo vitivinicolo, con un patrimonio ampelografico tra i più vari e importanti in Italia. Ad oggi si contano sette Doc e due Docg (Morellino di Scansano e Montecucco Sangiovese), tra cui la Doc Maremma, l’ultima nata che comprende tutto il territorio provinciale. Per molto tempo il nostro territorio è stato considerato la nuova frontiera del vino toscano, riscoperto dai grandi nomi della produzione regionale e nazionale, da Frescobaldi a Biondi-Santi, da Zonin, a Mazzei, da Cinelli-Colombini a Cecchi, fino a Rotschild-Panerai e Antinori, per i quali ha rappresentato una irrinunciabile attrattiva. E se il Morellino è diventato il portabandiera della Maremma del vino nel mondo, non sono da meno i grandi rossi della Docg Montecucco e le etichette delle altre Doc tra cui spiccano blasonate bottiglie di rossi, bianchi e rosé”.
Prosegue Spadi, ricordando le difficoltà vissute dalle aziende del settore negli ultimi mesi: “Accanto alle più note famiglie del vino, centinaia di piccole e medie aziende, parte delle quali producono solo uva, altre che vinificano in proprio, tutte di grande qualità. Ma se il vino è cultura, è territorio, è storia, è anche una voce importante dell’economia, che quest’anno ha subito un duro colpo dalla pandemia. Lo stop a ristorazione, enoteche, bar e attività di intrattenimento ha rallentato e in molti casi fermato la vendita, con un danno economico enorme aggravato dalla crisi dell’export. Il vino è rimasto nelle cantine e per quello da consumare d’annata si sono prospettate soluzioni inaccettabili, come la distillazione d’emergenza. Un danno e uno smacco a chi in ogni singolo grappolo e in ogni singola bottiglia mette la propria anima. Produrre uva, produrre vino, come avviene in generale per l’agricoltura e la trasformazione agroalimentare, è amore, impegno, fatica, tempo, su cui pesano le incognite del clima, le oscillazioni del mercato, i ‘capricci’ dei consumatori. Non è mai un guadagno certo, né facile”.
Ancora la candidata del Partito democratico: “Io vengo da una famiglia di imprenditori del settore caseario e so bene quanta energia e quanta forza ci vogliono per andare avanti senza rinunciare alla qualità, né cedere alle lusinghe del guadagno facile a discapito del prodotto finale. Per tutte le persone che fanno questo lavoro, per i giovani che si avviano su questa strada, e sono tanti, per le famiglie che si passano il testimone di generazione in generazione, è preciso dovere di chi è chiamato a governare non fare mai mancare il supporto, portare ai tavoli regionali, nazionali ed europei le istanze di chi vive di questo lavoro, tutelando così occupazione, ricchezza, ma anche ambiente, storia e cultura”.