GROSSETO – “Il Corriere della Sera ha pubblicato oggi lo studio di Fondazione Etica che misura la qualità delle amministrazioni: la Toscana è al primo posto tra le regioni italiane – spiega Leonardo Marras, capogruppo Pd Regione Toscana e candidato al Consiglio regionale – È un bel riconoscimento del lavoro che abbiamo svolto in questi anni perseguendo tre obiettivi principali: trasparenza, semplificazione ed efficienza. Sono convinto che senza capacità amministrativa anche le migliori politiche pubbliche siano destinate a rimanere semplici propositi. Noi abbiamo dimostrato di saper governare, i risultati su efficienza e trasparenza ce lo dimostrano: la Regione Toscana ottiene un rating superiore o uguale a quello medio delle Regione in tutte le aree analizzate.
Un motivo in più per scegliere convintamente di proseguire sulla strada del buongoverno, il patrimonio fin qui costruito merita di essere preservato e rafforzato. Abbiamo ottenuto un punteggio di 66 su 100, siamo pronti a migliorarci ancora”.
“Il rating pubblico – scrive Marras -è un indice di misurazione comparata delle amministrazioni pubbliche creato da Fondazione Etica sulla base degli obblighi di trasparenza introdotti dal cosiddetto decreto trasparenza (d.lgs. 33/2013) e dalla legge anticorruzione del 2012 (l. 190/2012). Analizza, in un’ottica di sostenibilità esg (Enviromental, Social, Governance), sei aree relative alla capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche: bilancio, governance, gestione del personale, servizi e rapporto con i cittadini, appalti e rapporto con i fornitori, ambiente”.
“La Toscana – aggiunge il candidato del Pd – si dimostra una Regione decisamente all’avanguardia nel panorama amministrativo italiano. Ha puntato molto sulla modernizzazione dell’amministrazione e su una buona performance complessiva, tanto da risultare la Regione più performante. Disaggregando il Rating Pubblico per singole aree, la Toscana si distingue per una buona performance in tutte: dal bilancio alla governance, dalla gestione del personale ai servizi, dagli appalti all’ambiente”.
Poi Marras analizza le varie tematiche. “Servizi e rapporto con i cittadini: la Toscana ottiene il punteggio migliore in quest’area, che è poi quella che rappresenta la vera missione del governo territoriale. Si distingue, in particolare, per le molte iniziative di coinvolgimento dei cittadini, attraverso forme di partecipazione informata e attiva, tra cui quelle relative a progetti di rigenerazione urbana e di innovazione sociale. Vanta ottimi risultati anche negli indicatori di efficienza, ovvero il numero e i tempi medi dei procedimenti conclusi e dei servizi erogati nell’anno
Governance: ottiene il massimo del punteggio per l’alto numero di obiettivi raggiunti. Ottiene il massimo anche nella gestione del patrimonio immobiliare regionale. È infatti una delle poche Regioni che presentano un saldo fitti attivi e fitti passivi positivo: questo vuol dire che la Toscana paga per l’affitto di immobili di terze parti meno di quello che incassa dalla locazione dei suoi immobili: 0,51 euro per ogni cittadino.
Appalti: vanta un indice di tempestività dei pagamenti tra i più bassi: riesce infatti a saldare i fornitori in anticipo rispetto alla scadenza delle fatture.
Bilancio: nell’area bilancio la toscana vanta una gestione dei fondi comunitari superiore alla maggioranza delle Regioni, misurata in termini di percentuale di pagamenti effettuati su pagamenti totali.
Ambiente: nell’area ambiente la Toscana primeggia soprattutto per la qualità dell’aria.
Gestione del personale: oltre a vantare un’età media del personale tra le più basse nel panorama delle Regioni italiane, la Toscana è da menzionare per un alto livello di differenziazione dei premi ai dirigenti. Troppo spesso, infatti, i premi sono diventati di fatto una sorta di salario aggiuntivo. La Toscana, invece, dimostra di utilizzarli come strumento per premiare il merito dei dirigenti. Contenuta è, poi, la spesa per organi istituzionali in percentuale della spesa corrente, che indica quanto la Regione spende per la “politica”: la percentuale – che tocca il suo massimo in tre Regioni del Sud, ma anche in una Regione del Nord e a Statuto Speciale come la P.A. di Trento (1.2%) – si abbassa per la Toscana (0,5%)”.