GROSSETO – «Il caso dell’Istituto di Via Monte Bianco è la narrazione evidente di una mancata collaborazione tra i diversi attori che operano per la scuola, ed in questo contesto il Comune deve assumersi le proprie responsabilità» affermano i consiglieri comunali del M5S Grosseto Antonella Pisani, Gianluigi Perruzza, Francesca Amore, Daniela Lembo.
«Sappiamo bene che per normativa i Comuni e le Province (il Comune nel caso specifico) hanno l’obbligo di fornire e/o realizzare i locali scolastici necessari per il fabbisogno di una comunità, ma hanno anche l’obbligo di intervenire sulla gestione della manutenzione, della ristrutturazione, dell’ampliamento o adeguamento dei locali già in uso alle scuole cittadine. Qual è invece il ruolo del dirigente scolastico? Esso rappresenta il tutore/referente della salute degli alunni e del personale addetto operante nel settore».
«E’ ovvio, così, che un dirigente scolastico assolva il suo adempimento normativo attraverso la richiesta di adeguamento delle strutture formulata all’amministrazione competente, soprattutto quando le restringenti misure sulla densità delle persone a causa del distanziamento hanno inasprito i già stringenti parametri della normativa. Pertanto, questi ultimi dovevano essere valutati con maggiore attenzione dalle amministrazioni comunali, soprattutto quando le scuole hanno comunicato, com’è logico che sia, l’esigenza di lavori urgenti e carenze di spazi adeguati per garantire lo svolgimento della didattica in sicurezza» prosegue il Movimento 5 Stelle.
«Parlando della scuola elementare di via Monte Bianco, le dichiarazioni più o meno dirette a mezzo stampa fatte dall’amministrazione comunale sulle presunte inadempienze o omissioni da attribuire alla dirigenza della scuola, oltre ad essere pericolose, dimostrano come il giochetto dello “scaricabarile” tipico della (non) cultura delle istituzioni, sia ancora oggi la strada preferita da chi antepone logiche di spartizione politica sulla competenza e sulla responsabilità diretta dei ruoli. È il caso ormai consolidato dell’assessore all’Istruzione Chiara Veltroni la quale, ogni volta che un problema emerge nell’ambito delle sue competenze si fa scudo della figura del sindaco di Grosseto eludendo la possibilità di dimostrarsi inadeguata rispetto all’incarico assunto ad inizio mandato».
«Vista la situazione emergenziale già dai primi di luglio, le scuole (tutte) attraverso i propri tecnici consulenti esterni referenti per la sicurezza, si sono organizzate per verificare se gli spazi destinati ad ospitare gli alunni fossero idonei e sicuri rispetto ai criteri emanati delle linee guida del MIUR. Durante queste “operazioni” di misurazione, verifica e successivamente distribuzione degli arredi necessari, ci risulta che a presenziare ci fossero stati anche i tecnici dell’amministrazione comunale».
«Immaginiamo quindi che per le scuole più critiche (cioè che manifestavano criticità evidenti anche in epoca pre covid) l’assessore si sia soffermata più attentamente nell’ascoltare le istanze del comparto. Tra l’altro, ricordiamolo pure, tante amministrazioni già dai primi di Agosto si trovavano impegnate nella ricerca di spazi alternativi per la didattica in presenza senza aggravi per le casse comunali. Che messaggio allora vuol far passare il Comune di Grosseto per giustificare il fatto che alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico le aule di alcune scuole non sono sufficientemente capienti per garantire il distanziamento bocca/bocca di almeno un metro tra i diversi compagni? Che i dirigenti non sono stati in grado di svolgere i compiti a loro spettanti, scaricando la responsabilità di questo evidente problema solo sulla scuola?» chiede M5S.
«Lo sanno loro che per garantire un buon servizio educativo serve la collaborazione ed il coordinamento tra le diverse parti sociali (istituzione, scuola, famiglia) e che è da irresponsabili usare la scuola, con tutti i problemi irrisolti che si porta dietro da decenni, come soggetto su cui scaricare tutte le responsabilità? Troppo facile!».
«Infine, ci teniamo a ribadire il nostro personale sostegno a tutto il personale scolastico, di ogni ordine grado, che si è impegnato senza sosta nel pianificare, durante questa difficile estate, il rientro dei nostri ragazzi in aula tutelando sicurezza e diritto allo studio, talvolta anche prendendo decisioni inevitabilmente impopolari. Siamo altresì vicini alle famiglie degli studenti che da qualche giorno, loro malgrado, si trovano impegnate nel risolvere problemi di tipo logistico/organizzativo in relazione con i loro impegni di lavoro. Invitiamo gli stessi a non trarre conclusioni affrettate, ma a far ricorso ai valori contenuti nel patto educativo di corresponsabilità, senza lasciarsi coinvolgere dalle inopportune diatribe politiche. Patto di corresponsabilità in cui anche la famiglia si impegna a valorizzare l’istituzione scolastica istaurando un positivo clima di dialogo, rispetto e collaborazione».