GROSSETO – “Cosa porto di diverso da Eugenio Giani e da Susanna Ceccardi? E’ semplice. Il Pd ha promesso una Toscana moderna, sciacquandosi la bocca con l’europeismo, ma dopo dieci anni di presidenza Rossi la Toscana è in crisi profonda e ha infrastrutture arcaiche, inadeguate, con l’aggravante che quella che propone oggi il candidato del centrosinistra, il craxiano e renziano Giani, non è affatto diversa da quella che lascia il suo precedessore. Ceccardi, ugualmente, vuole una Toscana incentrata sulle privatizzazioni e sul profitto del sistema bancario e finanziario.
Così il candidato del Pci a presidente della regione Toscana, Marco Barzanti.
“Giani è stato presidente del Consiglio regionale mentre Rossi massacrava la sanità e la scuola pubblica – prosegue -. La Ceccardi, da sindaco di Cascina, si è qualificata come un’amministratrice inadeguata ed ingiusta, degna compare di Matteo Salvini. Noi, invece, vogliamo riportare in Toscana il lavoro e il diritto alla casa, alla sanità gratuita e alla scuola. Vogliamo pace, progresso, solidarietà. Vogliamo riaccendere la speranza. Ecco cosa porto di diverso da Giani e dalla Ceccardi”.
E sulla sanità: “Noi comunisti siamo contro l’intramoenia, contro la privatizzazione della sanità pubblica, contro l’ipocrisia del governo centrale che prima ha tolto 37 miliardi alla sanità e adesso vorrebbe ricorrere al Mes per riaverli. I nostri governanti fanno ridere. Noi siamo per la coerenza. Anche per questo chiediamo il voto. La regione a guida Pd, con Rossi, ha tagliato 2600 posti letti togliendo alla sanità pubblica 600 milioni di euro che lui, il massacratore della sanità e dei diritti, considera risparmiati. Basta questo, secondo noi, perché il Pd non sia più votato.
“Infine, il Partito comunista italiano riparte dai valori dell’antifascismo, che per noi sono fondativi della nostra identità – conclude Barzanti -. Non abbiamo bisogno di cantare Bella ciao come se fosse una canzonetta. Noi siamo il Pci, il partito dei partigiani che hanno versato il sangue per costruire la democrazia in Italia, noi siamo il partito di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer. Siamo tornati per ricostruire la solidarietà sociale, per riedificare un partito in grado di difendere i lavoratori e gli sfruttati, per ridare dignità e forza a chi la propria dignità vede calpestata ogni giorno”.